Decreto 2.0, al via all’Agenzia per l’italia Digitale

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ITALIA – Roma. Il ministro per lo Sviluppo Economico, Corrado Passera, twitta: «l’Agenzia per l’Italia Digitale è operativa e passerà all’azione per rendere attuale e concreto il piano dell’Agenda Digitale, con la speranza di dotare i cittadini di servizi più efficienti». Messo un altro tassello al decreto Crescita 2.0.
Lo statuto dell’Agenzia è stato approvato con l’intento di trasformare profondamente la pubblica amministrazione dall’apparato centrale a quelle delle piccole città. Non sono, tuttavia, mancate le polemiche tra i vari partiti e sindacati, che hanno fatto leva su un ripensamento.

Il ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture, Corrado Passera, assieme ai ministri competenti nella formazione dell’Agenzia, Francesco Profumo (istruzione), Vittorio Grilli (economia) e Filippo Patroni Griffi (funzione pubblica), ha ribadito l’utilità dell’Agenzia: «Ora abbiamo lo strumento necessario per dare continuità all’attuazione delle strategie e dei principali obiettivi contenuti nell’Agenda digitale italiana ed europea, che consideriamo prioritari per la crescita e lo sviluppo del Paese».
Anche Agostino Ragosa, ex dirigente delle Poste Italiane nonché direttore generale dell’Agenzia, conferma l’importanza dello statuto: «I quattro ministeri competenti dovranno nominare il direttivo, per completare la governance dell’Agenzia, poi faremo una relazione al Parlamento per indicare come intendiamo attuare il piano ICT nazionale (programma per lo sviluppo economico e sociale del Paese )».
Attraverso l’Agenzia, l’Italia potrà introdurre il digitale a tutti i livelli del Paese: grazie ad una rete a banda larga onnipresente e ad una Pubblica Amministrazione che comunicherà e funzionerà tramite Rete.
L’Agenda, tra le diverse norme, prevede anche il sorgere di “smart city”, città intelligenti e totalmente digitalizzate, dove il traffico ed i consumi energetici saranno regolati ed efficienti.
L’Agenzia, secondo il decreto Crescita 2.0, dovrà sollecitare le PA ad accettare pagamenti con moneta elettronica a partire dai prossimi mesi.
«Uno dei ruoli più importanti sarà di definire e sviluppare grandi progetti strategici di ricerca ed innovazione, connessi alla realizzazione dell’Agenda digitale italiana ed in conformità al programma europeo Horizon 2020 per la ricerca e l’innovazione» spiega Mario Calderini, consigliere del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e coordinatore del gruppo di lavoro Smart Communities. «Si tratta,in sostanza, di mettere a fattor comune, a livello nazionale, tutti i progetti di innovazione e “smart cities” che si aggiudicheranno i bandi MIUR da 1,2 miliardi di euro».
Il primo bando “smart city” nazionale, da 665,5 milioni di euro, è in corso in questi giorni.
 
Non sono mancate proteste e lamentele circa le modalità di avvio dell’Agenzia da parte dei vari partiti : l’approvazione dello statuto «non rientrerebbe nei poteri di ordinaria amministrazione del governo dimissionario». Inoltre, alcune norme presenti nello statuto cozzerebbero con la stessa normativa di risparmio e contenimento della spesa pubblica che ha ispirato la riforma e soppresso i vari enti, poi confluiti nella nuova Agenzia.
Proteste e lamentele giungono anche dal presidente del Forum PA e Innovazione del PD, Oriano Giovanelli: «la struttura è troppo pesante e non ha senso fissare nello statuto una forte dotazione organica».
A sollevare altre critiche sull’Agenzia, è stato anche Pierluigi Bersani, segretario del PD: «Noi non ci siamo appassionati all’Agenzia Digitale. L’informatica nella PA è organizzata secondo linee dei primi anni ’90, forse bisogna metterci mano. Qualche correzione alla Agenzia andrà fatta. Non servono tuttavia faraoniche riforme, servono chiari obiettivi e la possibilità di poter lavorare senza pesanti condizionamenti di interessi».