Africa Italy Excellence Awards ’13

49

ITALIA – Roma 06/11/2013. Il 5 novembre 2013 è stata presentata la terza edizione di “Africa Italy Excellence Awards” (Aiea).

La manifestazione è organizzata e promossa da “Divino Event Organization”, agenzia specializzata nell’organizzazione di eventi sociali con lo scopo di promuovere il dialogo tra i cittadini italiani e quelli africani residenti in Italia attraverso manifestazioni pubbliche, conferenze e seminari volti a valorizzare il patrimonio socio politico e culturale delle varie comunità presenti sul territorio, incoraggiando così lo scambio culturale. L’agenzia si pone quindi come broker tra le autorità locali e gli enti privati, facendo così da intermediario tra il cittadino e le aziende che voglio svolgere attività di cooperazione internazionale in Africa. Il premio Aiea intende riconoscere agli africani talentuosi il loro impegno nella comunità, dando loro un palcoscenico dove potersi esibire. Uno degli obiettivi di questa manifestazione è premiare questi  “eroi della diaspora Africana”, che stanno segretamente contribuendo allo sviluppo socio politico, economico nonché culturale dei due popoli. Da quest’anno Freda Cooper, anima della Divino, ha deciso di ampliare la premiazione, in passato rivolta solo alla comunità ghanese, a tutti gli individui, organizzazioni, imprese ed imprenditori che hanno contribuito con il loro operato a far eccellere l’intera comunità africana presente in Italia. 

L’evento,  primo e unico nel suo genere a livello nazionale ed Internazionale, è suddiviso in varie fasi: la prima fase consiste nel promuovere spontaneamente la candidatura online, dove tutti possono nominare individui, organizzazioni o imprese; la seconda fase comprende la selezione delle candidature ed infine l’ultima fase consiste nell’assegnazione dei premi, tenendo in considerazione il 55% dei voti inviati dal pubblico tramite diversi social network e il sito ufficiale di Divino Event, più il restante 45% espresso dalla commissione composta da esperti nel campo dell’immigrazione, dell’economia, dell’informazione e del sociale.

I due premi onorari per eccellenza di quest’anno (categoria non sottoposta ad alcun voto e quindi assegnata direttamente) sono dunque il Ministro dell’integrazione italiana Cècile Kashetu Kyenge e Kossi A Kombla – Ebri, esponente della “Letteratura migrante in lingua italiana”. Altri premi onorari sono stati assegnati ad una serie di ambasciatori: S.E. Christopher N.R. Prentice (GB); a S.E. Hassan Abouyob (Marocco); a S.E. E. Tonye Aworabi (Nigeria); a S.E. Mamadou Kamara Dekamo (Congo Brazaville); a S.E. Evelyne Anita Stokes Hayford (Ghana); a S.E. Mulugeta A. Gessese (Etiopia); a S.E. Carla Elisa Mucavi (Mozambico); a S.E. Nomatema Tanbo (Sud Africa).

La tematica dell’integrazione è stata al centro del dibattito di presentazione. «I paesi africani hanno il dovere di creare delle situazioni interne migliori» ha detto l’ambasciatore del Congo Brazaville Mamadou Kamara Dekamo «Noi africani non possiamo nasconderci all’ombra dell’Unione Europea perché se ci sono molti immigrati vuol dire che le condizioni nei paesi di partenza non sono buone. Chi si sposta lo fa perché si trova in difficoltà sul piano lavorativo e di vita». Creare una cooperazione paritaria con l’Africa è interesse dell’Unione europea, ha continuato l’ambasciatore, precisando che l’Italia da sola non può certo farsi carico da sola di una tale responsabilità nei confronti delle migliaia di persone che sbarcano sulle sue coste, prima fra tutte Lampedusa. Kossi Komla Ebri, in qualità di membro della “Rete della diaspora africana nera in Italia” (Redani) è intervenuto sulla doppia estraneità del migrante sia dal paese di partenza, in quanto è li che abbandona i suoi affetti portandosi dietro il flagello della nostalgia di volti, odori, costumi e usanze, che ancor di più nel paese d’arrivo, dove deve scontrarsi con un mondo a lui estraneo. Silvia Scarpa, dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale (Unar), ha affermato che nel 2012 le richieste di aiuto sono incrementate di 1283 unità e il 40,9% di queste segnalazioni era collegata alla discriminazione nel settore lavorativo; il 13,6% alla discriminazione nella vita pubblica e l’8,3% a quella nell’erogazione di pubblici servizi.