AFPAK. Il contrabbando al confine rovina l’economia pakistana

153

La mancanza di misure adeguate per controllare il flusso incessante di oggetti di contrabbando attraverso la porosa Linea Durand dall’Afghanistan in Pakistan ha causato una perdita stimata di 100 miliardi di rupie per le casse pubbliche nel corso degli ultimi due anni.

I dati forniti dal servizio doganale pakistano mostrano che il 70 per cento del totale delle merci esportate in Afghanistan sotto l’Afghan Transit Trade, Att, tornano di contrabbando in Pakistan attraverso vari punti non sorvegliati dalle forze dell’ordine. L’anno scorso, più di 140 miliardi di rupie di beni sono stati contrabbandati in Pakistan, riporta The Express Tribune.

Il Khyber-Pakhtunkhwa e le Fata hanno generato tra le 100 e i 130 milioni di rupie in tasse ogni giorno, un dato di molto inferiore a quello che i contrabbandieri generano attraverso la Linea Durand.

Nel 2016, circa 43.000 container, con merci del valore di 2,2 miliardi di dollari sono stati trasportati in Afghanistan. Tra questi 96mila tonnellate di stoffa per un valore 66 miliardi di rupie, 6600 tonnellate di tè per un valore di 13 miliardi di rupie, 80000 tonnellate di petrolio per un valore 12 miliardi e un milione di pezzi di apparecchiature elettroniche per un valore 16 miliardi di rupie sono stati trasportati in Afghanistan attraverso l’ombrello giuridico dell’Att. Nel 2015, i container erano stati 35mila. A febbraio 2017, Islamabad ha sigillato il confine con l’Afghanistan. Kabul, poi, durante il vertice Eco ha ufficialmente chiesto al Pakistan di riaprire i confini per poter alleviare le sofferenze delle popolazioni al confine.

Una quantità enorme di merce di contrabbando è poi riportata in Pakistan grazie alla connivenza di di enti governativi che lavorano nelle agenzie tribali, Fata, che non solo finiscono in diversi mercati a Peshawar, ma anche in altre province a prezzi più bassi.

Un altro contrabbando lucrativo che coinvolge miliardi di fatturato è quello dei veicoli e dei pezzo di ricambio; i veicoli vengono poi portati in diverse parti del paese attraverso percorsi che passano per Zhob, Waziristan, Di Khan, Malakand e Mianwali.

Anna Lotti