AFGHANISTAN. Scompariranno le FATA, paradiso dei talebani pachistani

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L’assemblea provinciale del Khyber Pakhtunkhwa pakistano ha approvato un disegno di legge per fondere le regioni tribali in difficoltà lungo il confine afghano con il suo territorio dopo aver ottenuto il via libera del parlamento.

Lo scorso 27 maggio, riporta l’iraniana Press tv, l’assemblea ha adottato un emendamento costituzionale che mira alla fusione delle Aree tribali ad amministrazione federale, Fata, con la provincia nord-occidentale del Pakistan. Il disegno di legge, che era stato approvato in precedenza dalle camere basse e alte del parlamento pakistano, ora passa al presidente Mamnoon Hussain per essere firmato.

Haji Abdul Rehman, membro di spicco dell’area tribale dei Mohmand e membro del Grand Tribal Jirga, ha accolto con favore la mossa, affermando che la fusione darà alle tribù i diritti di cui godono gli altri pakistani, oltre a portare sviluppo e strutture nella regione.

Le regioni Fata, che ospitano circa 5 milioni di persone, rimangono di fatto senza legge moderna e negli ultimi anni sono diventate un paradiso per i militanti radicali islamici. Tuttavia, il partito Jamiat Ulema-e-Islam ha espresso la sua opposizione a questa mossa, affermando che la popolazione della regione avrebbe dovuto essere consultata prima di prendere qualsiasi decisione. I sostenitori del partito si sono riuniti fuori dall’Assemblea, cercando di bloccare l’ingresso nell’edificio. La polizia ha usato manganelli e gas lacrimogeni per disperdere la folla, a questa massa sono seguiti una serie di scontri con i manifestanti.

Anche il vicino Afghanistan ha espresso riserve in merito alla fusione, ribadendo che tale decisione richiede il consenso della popolazione locale. Occorre ricordare che nelle Fata vigono leggi tribali e non il diritto pachistano e che Islamabad, da anni, sta conducendo in questi territori una serie di operazioni militarti antiterrorismo. Il governo pakistano, tuttavia, ha respinto la posizione di Kabul, affermando che la decisione del parlamento riflette la volontà del popolo.

Maddalena Ingrao