AFGHANISTAN. Possibile implosione talebana creata dalle ondate di espulsi da Iran e Pakistan 

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La Guerra dei 12 giorni e l’espulsione di massa degli afghani dall’Iran hanno creato un effetto domino che minaccia di smantellare la fragile governance dei talebani in Afghanistan.

La Repubblica Islamica, che aveva ospitato circa 3,8 milioni di sfollati afghani, è passata da decenni di tolleranza all’espulsione aggressiva nel giro di poche settimane. Questa inversione deriva in parte dagli attacchi israeliani del giugno 2025, che hanno fatto degli afgani il capro espiatorio, riporta BneIntelliNews.

A seguito degli attacchi israeliani in tutto l’Iran, Teheran sta ora applicando regole strettissime sulla residenza ai milioni di afghani residenti nel Paese. Due milioni di afghani sono stati provati di servizi come l’assistenza sanitaria, l’istruzione e le transazioni immobiliari. Il ministero dell’Interno ha ordinato esplicitamente che solo sei ristrette categorie di afghani possano rimanere, principalmente coloro che hanno legami di lavoro formali o uno status politico, mentre tutti gli altri vengono espulsi.

Finora, 88.000 afghani sono stati deportati in una sola settimana nel giugno 2025, con valichi di frontiera come Islam Qala che hanno trattato 10.000 rimpatriati al giorno. Questo è un preludio all’imminente espulsione di fino a 4 milioni di afghani irregolari entro il 6 luglio, un numero nettamente superiore agli 1,3 milioni già deportati dal Pakistan. I rimpatriati arrivano in stato di povertà; le autorità iraniane confiscano i loro risparmi e i loro beni durante la deportazione, mentre i funzionari talebani sono privi persino delle infrastrutture di accoglienza di base.

Il costo economico per l’Afghanistan, già alle prese con una contrazione del PIL del 30% dal 2021, è insostenibile. Il regime non è in grado di sfamare la sua popolazione attuale, figuriamoci di assorbire milioni di rimpatriati senza un soldo. A peggiorare la situazione, l’improvvisa interruzione dell’istruzione per i bambini afghani con documenti del censimento da parte dell’Iran ha escluso oltre 610.000 studenti dalle scuole, comprese le ragazze fuggite dai divieti di istruzione imposti dai Talebani. Questa deliberata recisione di queste risorse essenziali accresce la disperazione tra le famiglie che sono emigrate specificamente per studiare o per motivi di sicurezza.

La legittimità dei Talebani deve affrontare tre pressioni esistenziali: in primo luogo, l’ondata demografica travolge la sua scheletrica governance; in secondo luogo, le fratture nella sicurezza, con ex soldati, poliziotti e funzionari, presi di mira dai Talebani nel 2021, che vengono rimpatriati forzatamente; in terzo luogo, l’accusa dell’Iran secondo cui gli afghani avrebbero collaborato con Israele durante gli attacchi ha esposto i rimpatriati al sospetto dei Talebani, trasformandoli in nemici interni.

Gli attacchi alle infrastrutture nucleari e militari iraniane dal 12 al 24 giugno 2025 hanno causato danni per decine di miliardi di dollari, aggravando la crisi economica di Teheran. La Repubblica Islamica ha risposto attaccando la popolazione afghana in seguito all’elevato numero di arresti di afghani durante i 12 giorni di guerra con Israele. A pochi giorni dal cessate il fuoco, il Procuratore Generale Mohammad Movahedi Azad ha esplicitamente collegato le deportazioni alla presunta “collaborazione con Israele” afghana, in seguito alle segnalazioni secondo cui Israele avrebbe pagato agli afghani diverse migliaia di dollari a testa per partecipare all’assalto, sostiene l’Iran.

I Talebani si trovano ora di fronte a un’equazione impossibile: le espulsioni dell’Iran inonderanno l’Afghanistan di 2-4 milioni di cittadini traumatizzati, mentre il regime non ha le risorse per sostenere il 10% di questa cifra. Molti di coloro che tornano non sono nemmeno nati in Afghanistan e risiedono in Iran da almeno due generazioni, quando i Talebani controllavano Kabul prima dell’invasione statunitense del paese nel 2001.

Mentre le famiglie muoiono di fame nei campi di confine e gli ex funzionari potrebbero riorganizzarsi per l’insurrezione, il controllo dei Talebani rischia di disintegrarsi. Gli allarmi dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni sui “regimi coercitivi di rimpatri forzati” sottolineano una corsa al ribasso nella regione, con Pakistan, Turchia e Tagikistan che accelerano le deportazioni. 

L’implosione dell’Afghanistan appare inevitabile nel giro di pochi mesi, la guerra tra Israele e l’Iran è ormai una bomba a orologeria per l’intera Asia occidentale, meridionale e centrale.

Lucia Giannini

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