Politica afgana tra omicidi e diserzioni

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AFGHANSITAN – Kabul 19/09/2013. Si avvicina la data delle elezioni e del ritiro delle truppe Isaf e la situazione afgana si fa più confusa e drammatica.

Il 18 settembre, infatti, Amanullah Aman, capo della Commissione elettorale indipendente dell’Afghanistan (Dei) della provincia di Kunduz, è stato ucciso mentre si dirigeva al lavoro a Kunduz. Aman è stato il primo membro della Commissione ad essere assassinato da quando la Cei ha iniziato la sua attività a maggio 2013. Dopo un’ora dall’omicidio, Zabiullah Mujahid, portavoce dei talebani afgani, ha pubblicato un tweet rivendicandone la responsabilità. L’assassinio di Aman è avvenuto il giorno dopo le sue dichiarazioni sul deterioramento della sicurezza e sulla minaccia per le elezioni rilasciate a Reuters. Accanto agli omicidi ad orologeria, il fronte dei politici afgani “voltagabbana” si ampia: Qazi Abdul Hai, ex senatore afgano e governatore della provincia di Sar-e-Pol, ha “disertato” per entrare nelle fila dei Talebani, riporta l’agenzia afgana Pajhwok il 18 settembre. Hai è il funzionario civile di più alto rango che si unisce ad un gruppo militante, ma i motivi della sua defezione restano ancora sconosciuti. Asadullah Khurram, a capo della provincia di Sar-e-Pol, ha detto a Pajhwok che il governo centrale aveva recentemente detto loro che Hai aveva avuto una serie di collegamenti con i talebani ed aveva ordinato alle autorità di licenziarlo e arrestarlo.