AFGHANISTAN. Morti oltre 7000 soldati nel 2016

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La nuova relazione trimestrale dell’Ispettore generale per la ricostruzione dell’Afghanistan riporta che le forze di sicurezza nazionale afgane hanno perso circa 7000 uomini nei primi 11 mesi del 2016 e che il governo di Kabul, appoggiato dagli Usa, controlla meno del 60 per cento del paese.

«I numeri delle forze di sicurezza afghane sono in diminuzione, mentre sono in aumento sia le vittime che il numero di distretti sotto il controllo o l’influenza dei ribelli» si legge nella relazione ripresa VoA. I dati però sono stati smentiti dal ministero della Difesa afghano.

L’Ispettore generale per la ricostruzione dell’Afghanistan, John Sopko, ha il compito di rilevare gli errori, la corruzione e la cattiva gestione dei 117 miliardi di dollari che Washington ha investito nel paese dal 2002. Più della metà del denaro è stato speso per la costruzione e la formazione del personale delle forze di sicurezza, Andsf, e per la Difesa nazionale.

«Dal 1° gennaio 2016, fino al 12 novembre, 2016, secondo i dati forniti dal governo afghano, 6785 membri Andsf sono stati uccisi e 11777 feriti», si legge nel documento. Secondo i dati militari Usa, circa il 57,2 per cento dei 407 distretti afghani sono sotto controllo o l’influenza dei ribelli, con un decremento di quasi il 15 per cento dal novembre 2015. Il numero dei distretti sotto il controllo dei ribelli è salito al 10,1 per cento, mentre il resto è teatro di scontri.

Nella relazione si citano l’Uruzgan e l’Helmand tra le province più contese, in cui cinque dei sei distretti e di otto dei 14 distretti, rispettivamente, sono sotto il controllo dei ribelli. Il ministero della Difesa è in disaccordo con i risultati della relazione, sostiene che il governo ha il controllo di tutte le 34 province e il bilancio delle vittime dello scorso anno non è stato diverso dal 2015, cioè circa 5000 uomini.

Le perdite sul campo di battaglia sarebbero per Kabul conseguenza dei combattimenti intensificati dopo il futuro dei contingenti stranieri. Nella relazione si riconosce poi che la campagna contro la corruzione portata avanti dal governo del presidente afghano Ashraf Ghani ha portato ad un notevole calo della corruzione e ha creato nuovi beni e servizi.

Graziella Giangiulio