AFGHANISTAN. La Cina chiede a Washington di sbloccare i beni afgani

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La Cina ha invitato il 15 settembre gli Stati Uniti a sbloccare i beni appartenenti all’Afghanistan e ha ringraziato il governo dei talebani per aver garantito la sicurezza degli investimenti cinesi nella nazione.

Il ministero degli Esteri cinese ha detto che i beni appartengono all’Afghanistan, e gli Stati Uniti dovrebbero accettare le richieste legittime della nazione, senza imporre sanzioni e senza ostacolare la ricostruzione pacifica e lo sviluppo economico dell’Afghanistan, riporta Scmp.

Gli Stati Uniti avrebbero congelato 9,5 miliardi di dollari in beni della Banca centrale dell’Afghanistan, dopo la presa di Kabul da parte dei talebani. Anche la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale hanno interrotto gli aiuti all’Afghanistan e i talebani hanno chiesto a nazioni come la Cina di aiutarli nella ricostruzione.

Il messaggio di Pechino è arrivato dopo che l’ambasciatore cinese a Kabul, Wang Yu, aveva detto il 14 settembre al ministro degli Esteri talebano Amir Muttaqi che la Cina ha apprezzato il fatto che i talebani avevano garantito la sicurezza degli investimenti cinesi.

Wang aveva anche espresso la speranza di stabilire “un quadro politico ampio e inclusivo” nel paese dopo il ritiro degli Stati Uniti e la successiva vittoria militare dei talebani. «L’ambasciatore Wang ha ringraziato la parte afgana per i suoi sforzi per salvaguardare la proprietà dei cittadini cinesi e le imprese cinesi in Afghanistan e la sicurezza dell’ambasciata», ha detto l’ambasciata cinese in un comunicato del 15 settembre.

L’ambasciatore cinese ha anche riaffermato il sostegno di Pechino per l’indipendenza e la sovranità dell’Afghanistan e ha ribadito le offerte di vaccini e aiuti umanitari. Ha aggiunto che la Cina è «disposta a lavorare insieme alla comunità internazionale per aiutare l’Afghanistan ad affrontare il terrorismo per garantire la stabilità e lo sviluppo economico del paese».

Il Ministro Muttaqi ha risposto dicendo che il governo era «disposto a continuare a migliorare la capacità di governo con l’aiuto della Cina e della comunità internazionale (…) per combattere meglio il terrorismo» e non avrebbe permesso a nessuna forza di usare il suo territorio per danneggiare gli interessi della Cina o di qualsiasi altro paese, secondo una dichiarazione cinese.

Il governo dei talebani sta cercando di sostenere le sue finanze di fronte alla pesante crisi economica. I talebani hanno dichiarato che la Cina è il «partner più importante» dell’Afghanistan per la ricostruzione.

La settimana scorsa il portavoce talebano Zabiullah Mujahid aveva detto che il nuovo governo vuole partecipare al Corridoio economico Cina-Pakistan, o Cpec, programma da 50 miliardi di dollari nell’ambito dell’iniziativa cinese Belt and Road Initiative.

L’Afghanistan ha firmato un primo memorandum di partnership nel 2016, ma poi pochi sono stati i progressi a causa delle condizioni instabili del paese. Da quando i talebani hanno preso il controllo di Kabul, Pechino ha adottato una strategia cauta con il suo vicino centroasiatico.

Anche se la Cina è stata tra le prime grandi potenze a stabilire un contatto con i talebani, prima che prendessero il controllo della maggior parte dell’Afghanistan, Pechino non ha ancora riconosciuto ufficialmente il governo dei talebani. Ma la Cina ha detto di essere disposta a mantenere la comunicazione con Kabul dopo che i talebani hanno creato un governo provvisorio.

Infine, la Cina ha annunciato che avrebbe donato 200 milioni di yuan di aiuti, tra cui cibo e vaccini per il coronavirus, all’Afghanistan.

Antonio Albanese