AFGHANISTAN. Kabul rinnova l’appello alla pace. I talebani tacciono

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Il persistente silenzio dei talebani nei confronti dell’offerta di dialogo del governo afghano ha spinto il presidente, Ashraf Ghani, a ripetere l’offerta, chiedendo agli insorti di cercare una soluzione ai problemi senza ulteriori spargimenti di sangue.

Inaugurando la nuova sessione del parlamento afghano, il presidente ha assicurato ai legislatori che il suo governo «non tornerà indietro» da un «piano globale per la pace con i talebani» che ha presentato alla conferenza internazionale della scorsa settimana a Kabul, riporta VoA.

«Facciamo appello ai talebani, affinché intraprendano negoziati nell’interesse dell’Islam e dell’Afghanistan in modo da poter risolvere i nostri problemi e le nostre differenze senza spargere sangue e ulteriori distruzioni», ha dichiarato Ghani. Il piano di pace Ghani presentato in occasione della riunione del processo di Kabul del 28 febbraio, prevede un cessate il fuoco, offre un ufficio per i talebani nella capitale e l’abolizione delle sanzioni internazionali nei confronti dei leader ribelli che si uniranno ai negoziati.

Ma i Talebani non hanno risposto formalmente alla proposta del Ghani e il rinnovo dell’offerta lascia intendere che l’Emirato islamico non ha neppure indirettamente comunicato a Kabul se è disposto ad impegnarsi in un processo di pace.

In una dichiarazione critica sugli Stati Uniti per il loro rafforzamento della presenza militare in Afghanistan, i Talebani hanno indirettamente respinto l’offerta di Ghani definendola come un «appello alla pace fatto da parte dei burattini degli invasori per nascondere le loro sconfitte politiche e militari (…) Se gli americani volevano porre fine alla guerra in Afghanistan e se non disponevano di una strategia a lungo termine per perseguire i loro interessi, qual è il significato dell’invio di altri consulenti militari e soldati in Afghanistan? Nessuno può mai prendere sul serio una tale proposta», si legge nel comunicato talebano.

L’Emirato islamico ha ripetutamente affermato che avrebbe parlato solo con gli Stati Uniti, insistendo che Washington, non Kabul, può decidere sulla richiesta di ritiro dall’Afghanistan di tutte le forze straniere.

Ma gli USA hanno escluso colloqui diretti con i Talebani.

Luigi Medici