AFGHANISTAN – Herat 08/01/2014. In Afghanistan il Contingente italiano è presente nella città di Kabul, nello staff del Comando Isaf e nell’area di Herat dove l’Italia detiene il Comando di un Contingente nazionale interforze presso il Regional Command West ed ha il controllo diretto di quattro provincie: Herat, Farah, Ghor, Badghis.
Attualmente il comando è affidato al Generale Michele Pellegrino della Brigata Aosta (Vedi AGC: Retrograde Tricolore). Le attività svolte sono quelle di supporto al governo afghano nello sviluppo e consolidamento delle istituzioni locali, della sicurezza e contribuisce a varie azioni umanitarie nei confronti della popolazione e negli interventi alla ricostruzione. Possiamo dire che la missione si è scissa tra una parte che si occupa del controllo del territorio e una parte, training mission, che si occupa della formazione degli apparati militari e della polizia afghana, per ricreare le condizioni di sicurezza e di sviluppo economico e sociale tali da consentire di procedere verso la totale autonomia di governo. Il processo di transizione è giunto ormai a compimento e progressivamente il controllo del territorio sta passando nelle mani delle autorità locali, che ne assumono la responsabilità. I militari della coalizione in questo momento continuano a lavorare a fianco dei comandanti afgani come advisor e prestando il necessario supporto in tutti quelli assetti e capacità in cui ancora risultano carenti come per esempio l’aeronautica, utilizzo dei droni per il controllo di alcune zone, interventi medico sanitari, settori in cui ancora non sono completamente autosufficienti.
L’Afghanistan è un paese che nasconde meraviglie e dolori, la missione Isaf forse aveva l’intento di dare stabilità ad un paese che certamente merita di uscire dal dramma di di decenni di guerre. Gran parte della popolazione ha compreso e appoggia il lavoro dei militari, mentre una parte, esigua ma importante continua a seguire il filone terroristico che organizza le loro mosse attraverso i campi di formazione di altri paesi, come il Pakistan per esempio. Questo non solo non ha fermato l’azione e l’intento dei militari, ma in questi anni si è cercato di dare compimento ai progetti di ricostruzione. Ma come sono organizzate le basi all’interno? Vediamo dall’esterno delle “fortezze” protette da muri di contenimento, bolle di protezione e varchi controllati ma è all’interno che scopriamo che nascondono vere città perfettamente organizzate in cui tutto è studiato minuziosamente.
La base militare nasce in mezzo al nulla, intorno terreni incolti e solitari dove mancano tutti gli elementi di vita comune alla quale siamo abituati nelle nostre città: dalla corrente elettrica, al riscaldamento durante i rigidi mesi invernali o l’aria fresca durante le torride estati, ma anche l’acqua potabile o il luogo dove smaltire i rifiuti. Ma anche sopperire alle necessità alimentari per un così elevato numero di persone, le regole di distribuzione e conservazione sono le stesse previste in Italia o lo smaltimento dei rifiuti. Insomma bisogna reinventare ogni cosa.
Per realizzare tutto questo vi è proprio un reparto organizzativo logistico davvero imponente l’Italfor che è un assetto con struttura Joint (interforze) a livello Reggimento, il cui Comandante è il Colonnello Riccardo Sciosci che ci mostra come tutto funzioni seguendo logiche di perfetta organizzazione.
Le attività sono suddivise in base alle competenze:
Al Comando Italfor compete:
- –La gestione di tutto il personale italiano di RC-W
- –Il servizio posta per tutto RC-W;
- –La produzione e la gestione di tutta la documentazione riservata di RC-W e/o riguardante la sicurezza;
- –l’alloggiamento (moduli abitativi e tende per una capacità di circa 3.000 posti); la manutenzione di tutti i condizionatori e pompe di calore sia in uso presso gli uffici che presso gli alloggi (sono circa 2.000);
- –il servizio lavanderia;
- –tutti i lavori di mantenimento infrastrutturale (riparazioni), produzione energia elettrica (Gruppi elettrogeni) e gestione del “ciclo delle acque” (n.2 pozzi di prelievo a monte del sistema di distribuzione e n.1 depuratore a valle) ed i relativi controlli sulla potabilità mediante personale medico specializzato presente. Il tutto seguito dalla Cellula Servizi Infrastrutturali (CSI).
- –la gestione contabile amministrativa di tutti i materiali presenti in RC-W con versamento contabilità alla Corte dei Conti
Al Battaglione logistico di manovra (BLM):
- –Lo sviluppo di tutte le attività di supporto tecnico/logistico (mantenimento, rifornimenti e trasporti) a favore di tutti i mezzi, materiali e sistemi d’arma in uso presso le TSU – Transition Support Unit presenti nell’area di competenza di RC-W;
- –la gestione e la distribuzione dei carbolubrificanti;
- –la gestione e la distribuzione di munizionamento;
- –lo smaltimento dei rifiuti (solidi urbani e speciali) mediante ditte locali o invio in Patria dei materiali non smaltibili in loco per ragioni di sicurezza (cavi elettrici, batterie, materiale elettronico etc);
- –il vettovagliamento (gestione derrate alimentari e confezionamento pasti);
- –il monitoraggio NBC (controlli e campionamenti periodici) sia dei sedimi in uso alle truppe italiane che di tutti i materiali (bagagli compresi) in rientro in patria;
All’Infrastructure Management Centre (IMC):
- –le infrastrutture (progettazione, copertura finanziaria ed iter approvativo, esecuzione);
Al Joint Multimodal Operational Unit (JMOU):
- –la pianificazione e la gestione dei voli (da e per l’Italia) sia pax che cargo.
Inoltre Italfor XXI è il principale responsabile della esatta esecuzione del Piano di redeployment del Contingente italiano, nel senso che pianifica, coordina e conduce (in concorso alle Tsu in chiusura) con un elevato contributo di mezzi, materiali e personale tecnico il retrograde. Nei mesi scorsi le basi di Farah e Bala Boluk sono state consegnate alle forze afgane che ora controllano il 98% del territorio, movimentando per il rientro in Patria circa 3mila metri lineari di mezzi e materiali mediante ponti aerei (Herat-Abu Dhabi) e vettori navali dedicati da Abu Dhabi verso l’Italia. Il dato dei metri lineari è riferito a tutte le attività sviluppate da Italfor XXI dal mese di settembre sino a fine 2013. Attualmente sono in corso le attività per la chiusura della Fob di Shindand, prevista nelle prossime settimane. Un lavoro gestionale imponente che metterebbe a dura prova anche il comune più virtuoso. Eppure nella base tutto funziona perfettamente l’acqua potabile sgorga dai rubinetti, gli ambienti sono riscaldati, i cibi sono perfettamente cucinati, non vi sono rifiuti, i mezzi viaggiano in perfetta efficienza. Strano paese il nostro in cui in situazioni di difficoltà siamo in grado di mostrare capacità ed efficienza talmente elevati da stupire, buone pratiche queste da adottare forse anche all’interno dei nostri confini?