Migliaia di afghani sono stati lasciati senza assistenza dopo che i Talebani hanno vietato al Comitato Internazionale della Croce Rossa, Cicr, e all’Organizzazione Mondiale della Sanità, Oms, di operare in Afghanistan.
«La commissione militare dei talebani ha deciso di vietare le operazioni di entrambi gli organi (Oms e Cicr) in tutto il paese», ha detto il portavoce talebano Zabihullah Mujahid, riporta Efe.
Mujahid ha detto che la decisione è stata presa dopo che il Cicr «praticamente non è riuscito a mantenere le promesse fatte all’Emirato islamico».
Ha aggiunto che la decisione per quanto riguarda l’Oms è stata presa dopo che «oltre alle preoccupazioni di sicurezza, sono state notate alcune attività sospette durante la campagna di vaccinazione da parte dell’Oms» nelle zone controllate dai talebani. Oltre al divieto, i Talebani hanno anche ritirato le loro «garanzie di sicurezza» ai dipendenti dell’Oms e del Cicr. Mujahid ha detto che «altre organizzazioni umanitarie possono continuare normalmente le loro operazioni».
Il Cicr in Afghanistan ha confermato di aver sospeso le sue operazioni in Afghanistan dopo la dichiarazione dei Talebani: «Abbiamo visto la dichiarazione dei Talebani che vieta le nostre attività e riconosciamo anche che nella stessa dichiarazione hanno detto che non possiamo più avere le garanzie di sicurezza, così sospendiamo le nostre attività e non stiamo più facendo le nostre attività ovunque in Afghanistan (…) Siamo preoccupati perché le persone che assistiamo, che sono state colpite dal conflitto, non saranno in grado di ottenere l’assistenza tanto necessaria che noi forniamo», ha fato sapere la Croce Rossa.
Per il Cicr, la decisione dei Talebani sta colpendo migliaia di afghani che ricevono quotidianamente la sua assistenza in vari campi umanitari, in particolare nel settore sanitario. La Croce Rossa ha detto di aver cercato di contattare i Talebani al «più alto livello per cercare di andare a fondo del problema e avere un dialogo con loro» sul divieto.
La decisione dei Talebani è stata successiva al rifiuto ufficiale dell’invito del governo alla prossima Loya Jirga, definendola una cospirazione governativa per aggrapparsi al potere. Il Jirga è un grande consiglio o assemblea tradizionale di delegati provenienti da tutto l’Afghanistan che si terrà il 29 aprile.
Tommaso dal Passo