AFGHANISTAN. Guadagna slancio la richiesta di legittimità dell’Emirato

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La ricerca di legittimità da parte dei talebani sta guadagnando slancio dopo che il Pakistan ha migliorato i rapporti diplomatici il mese scorso, promuovendo il suo incaricato d’affari a Kabul al rango di ambasciatore e accettando la controparte talebana a Islamabad.

All’epoca, il vice primo ministro e ministro degli Esteri pakistano Ishaq Dar affermò che le relazioni tra Pakistan e Afghanistan stavano seguendo una “traiettoria positiva” e che l’iniziativa rappresentava un passo avanti verso un “maggiore impegno” nei settori del commercio, della sicurezza e dell’antiterrorismo, riporta AT.

Si tratta di una grande vittoria per i talebani, soprattutto dopo la rottura dei rapporti con Islamabad a causa degli attacchi terroristici sul suolo pakistano da parte del gruppo militante affiliato ai talebani, Tehrik-e Taliban Pakistan. La situazione aveva raggiunto livelli di crisi quando il Pakistan aveva effettuato attacchi aerei contro presunti campi terroristici in Afghanistan lo scorso anno, uccidendo 46 persone e innescando scontri al confine tra talebani e soldati pakistani.

Il riconoscimento del Pakistan è l’ultima di una serie di vittorie diplomatiche per i Talebani. La Cina è stata il primo Paese a cercare legami più stretti, inviando il proprio ambasciatore a Kabul nel 2023 prima di accettare le credenziali di un inviato talebano a Pechino. All’epoca, i funzionari cinesi affermarono che i Talebani non dovevano essere esclusi dalla comunità internazionale.

Oggi, la Cina è il partner più stretto dei Talebani. La Cina ha recentemente ospitato a Pechino un incontro trilaterale con funzionari talebani e pakistani, che ha contribuito a calmare le tensioni tra Talebani e Pakistan. Pechino ha anche annunciato che estenderà il Corridoio Economico Cina-Pakistan all’Afghanistan, rappresentando un potenziale vantaggio commerciale per i Talebani, alimentato dalla Belt and Road Initiative.

Inviati talebani occupano ambasciate in tutti i Paesi dell’Asia centrale, escluso il Tagikistan, e anche gli Emirati Arabi Uniti hanno inviato un ambasciatore in Afghanistan. Più recentemente, i talebani hanno accolto l’incaricato d’affari indonesiano a Kabul e l’Iran ha accettato la nomina del nuovo console generale dei talebani a Mashad. Anche la Russia prevede di inviare un ambasciatore dopo aver rimosso i talebani dalla sua lista di organizzazioni terroristiche.

Il Giappone ha ospitato una delegazione talebana di alto livello a febbraio, la prima visita nel paese da parte di un governo afghano. Per un regime abituato all’isolamento internazionale, il dialogo con paesi come il Giappone e l’Indonesia è visto come una via chiave per la legittimità internazionale.

Anche l’India sta cercando di entrare in contatto con i talebani. L’India ritiene chiaramente che sia giunto il momento di riconoscere i talebani prima che il Paese venga dominato dai rivali Pakistan e Cina.

Persino gli Stati Uniti si interessante a Kabul: a marzo Washington ha rimosso taglie per milioni di dollari su alti dirigenti talebani, tra cui quelle per il Ministro degli Interni Sirajuddin Haqqani, per garantire il rilascio di George Glezmann, un turista americano detenuto dai talebani nel dicembre 2022.

Gli ostacoli sono grandi: a Kabul continua a essere negato il seggio dell’Afghanistan alle Nazioni Unite. Molti paesi si rifiutano ancora di riconoscere il regime a causa del trattamento riservato alle donne, definito “apartheid di genere” dagli esperti delle Nazioni Unite, e dei suoi stretti legami con gruppi terroristici.

Luigi Medici 

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