I Ghibli lasciano Herat

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AFGHANISTAN – Herat 29/05/2014. Ultima missione per gli Amx italiani in territorio afgano.

I cacciabombardieri del contingente italiano hanno distrutto un ripetitore radio posizionato sui rilievi meridionali del distretto di Gulistan e utilizzato dai talebani per coordinare gli attacchi contro le forze di sicurezza afgane e di ISAF. Questa missione segue, a distanza di una settimana, l’analogo intervento condotto sopra le alture del distretto di Bakwa. L’operazione, scattata a seguito di precise informazioni di intelligence, è stata pianificata e coordinata con il contributo degli acquisitori obiettivi della Task Force Victor, l’unità dell’Esercito Italiano inquadrata nei ranghi del Regional Command West specializzata anche in questo genere di missioni.
La distruzione del ripetitore talebano è stata conclusa con successo grazie al determinante impiego del velivolo a pilotaggio remoto “Predator”, a conferma della nuova capacità operativa conseguita dagli assetti dell’Aeronautica Militare, ossia quella di abbinare la capacità di Intelligence, Sorveglianza e Ricognizione alla capacità di individuazione e designazione bersagli ed alla capacità di guida di armamento di precisione.
«La missione è stata condotta con precisione e con efficacia» ha dichiarato il colonnello pilota Michele Morelli, comandante della Joint Air Task Force (JATF), «il miglior modo di concludere la missione degli Amx dell’Aeronautica prima del definitivo rientro in Italia, previsto il prossimo 3 giugno, nell’ambito del piano di rientro del contingente nazionale in vista del completamento della missione ISAF».
I quattro velivoli, inquadrati nel gruppo di volo “Black Cats” della Joint Air Task Force (JATF), la componente aerea nazionale del Regional Command West, provengono dal 32° stormo di Amendola e dal 51° stormo di Istrana. L’Aeronautica Militare è presente in terra afgana dal 2002 con i suoi uomini, nel 2008 furono schierati, a Mazar-e-Sharif, i primi “Tornado” poi sostituiti dagli attuali Amx. A questo velivolo, al quale negli anni Novanta era stato attribuito il nickname Ghibli, è un aereo monomotore da attacco e ricognizione, disponibile anche nella versione biposto da addestramento avanzato (AMX-T). Ghibli è in grado di svolgere missioni di supporto ravvicinato, ricognizione tattica ed aerocooperazione con le forze di superficie, terrestri e navali. L’Amx è dotato di un impianto per il rifornimento in volo e, grazie al sistema avionico in dotazione ed è in grado di svolgere missioni in qualsiasi situazione climatica. Per accrescere le potenzialità d’impiego della flotta sono stati sviluppati specifici programmi addestrativi per operare con l’ausilio di visori notturni ed è stato completato un programma di ammodernamento ACOL (Aggiornamento Capacità Operative e Logistiche) volto, tra l’altro, a dotare il Ghibli di munizionamento più moderno, preciso e avanzato. Nei sei anni circa di attività in Afghanistan i velivoli italiani hanno effettuato 3.583 sortite per un totale di 10.526 ore di volo, traguardo mai raggiunto da velivoli da combattimento italiani in operazioni fuori dai confini nazionali dalla fine della Seconda Guerra mondiale.
Anche il comandante delle forze aeree della Nato in Afghanistan, il generale statunitense John K. Mc Mullen, ha voluto testimoniare il suo apprezzamento per l’operato degli aerei italiani nel supporto alle forze della coalizione e a quelle afgane, nell’attività di ricognizione, intelligence e sorveglianza: “Un record impressionante di efficacia, affidabilità e di precisa applicazione delle regole di ingaggio”.
L’intensa attività svolta dagli Amx nel teatro afgano è la riprova della bontà delle scelte strategiche dell’Aeronautica Militare per quanto riguarda i sistemi d’arma e l’addestramento dei propri equipaggi.
Aver svolto per anni missioni di protezione, a salvaguardia della vita del personale del contingente italiano, di ISAF, delle forze di sicurezza afgane e di tutto il popolo di questo paese, effettuando numerose missioni cinetiche con assoluta precisione e rispetto delle regole di ingaggio, mette in risalto le capacità operative dell’Aeronautica Militare, facendo dello strumento aereo una componente imprescindibile in un teatro difficile, ricco di insidie quale quello afgano.
La Joint Air Task Force continuerà ad operare in Afghanistan con i velivoli del gruppo di volo “Albatros”, aerei da trasporto tattico C-130 J e da guerra elettronica EC-27 J JEDI della 46^ brigata aerea di Pisa, e i velivoli a pilotaggio remoto MQ-9A “Predator B” del gruppo di volo “Astore”, del 32° stormo di Amendola.