
È emergenza idrica dal 22 agosto in alcune parti del Kazakistan meridionale colpite dalla siccità, dalla mancanza di acqua per l’irrigazione dal Kirghizistan e delle temperature elevate.
La decisione kazaka arriva pochi giorni dopo che le autorità turche hanno chiesto agli abitanti di Istanbul di ridurre il loro consumo di acqua: le principali città della Turchia che affrontano una crisi idrica notevole. Il Kazakistan e la Russia poi stanno registrando i livelli idrici più bassi dalla fine dell’era sovietica.
Circa l’80% dell’acqua per l’irrigazione nella regione di Zhambyl, nel Kazakistan meridionale, proviene dal Kirghizistan, dove quest’anno si è verificata una significativa riduzione del flusso d’acqua. Il Kirghizistan ha interrotto la fornitura di acqua per l’irrigazione al Kazakistan ad agosto, e il volume dell’acqua nei serbatoi è sceso a un decimo del volume abituale.
Il regime di emergenza copre i distretti di Zhambyl, Bayzak, Kordai, Merken, T. Ryskulov e Talas della regione di Zhambyl. In Kazakistan, il 65% del consumo di acqua è legato all’agricoltura. Circa la metà delle acque superficiali del paese proviene dai paesi confinanti Cina, Russia, Uzbekistan e Kirghizistan.
In Turchia, l’Istanbul Water and Sewerage Administration ha pubblicato dati che mostrano come le dighe nella più grande città della Turchia fossero piene solo al 33% circa a metà agosto. Si tratta del tasso più basso registrato in nove anni. Le riserve idriche stanno diminuendo rapidamente anche nelle dighe che servono la capitale Ankara e la terza città turca più grande, Izmir.
Il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu ha esortato i 16 milioni di abitanti della città a risparmiare “ogni preziosa goccia d’acqua che scorre dal rubinetto”.
Le temperature estreme in Turchia hanno recentemente raggiunto un livello record di 49,5°C, insieme ad un’elevata umidità, raggiunta in alcune regioni.
Senza precipitazioni, le dighe di Istanbul sarebbero in grado di continuare a pompare acqua per circa due mesi. Per Ankara la cifra è di circa sette mesi, mentre per Izmir è più di un anno, secondo i dati ufficiali.
Gli abitanti di Istanbul sono stati esortati a fare docce più brevi, poiché circa il 70% del consumo di acqua nella loro città è attribuito all’uso dei servizi igienici.
Maddalena Ingrao