Una dieta per l’epilessia

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di Graziella Giangiulio ITALIA- Roma 02/10/2016. E chi lo dice che i grassi fanno male? Se parlate con chi segue una dieta chetogenica vi dirà che i grassi sono essenziali e che il vostro nemico numero uno sono i carboidrati.

Sì proprio così. Questa dieta dimagrante, fino a 4 chili alla settimana, si basa principalmente sul meccanismo della chetosi o acetonemia (alterando il metabolismo del glucosio che porta a una prolungata ipoglicemia e ad un accumulo di corpi chetonici nel sangue) e quindi prende in considerazione i cibi grassi che miscela con proteine  e verdure e mette da parte i carboidrati.

In medicina però viene utilizzata anche per curare l’epilessia. La dieta con molti grassi e proteine e scarsi carboidrati e zuccheri costringe il corpo a bruciare i grassi piuttosto che carboidrati. Normalmente, i carboidrati contenuti negli alimenti sono convertiti in glucosio, che viene poi trasportato al corpo ed è particolarmente importante per il buon “funzionamento del cervello”. Tuttavia, se vi i carboidrati scarseggiano nella dieta, il fegato trasforma il grasso in acidi grassi e corpi chetonici.

I corpi chetonici passano nel cervello e sostituiscono il glucosio come fonte di energia. Un elevato livello di corpi chetonici nel sangue,  creano una condizione nota come chetosi, che porta ad una riduzione della frequenza di attacchi epilettici. Questa dieta chetogenica, detta anche classica contiene un rapporto di 4: 1 in peso di grasso per combinarlo con proteine e carboidrati. Questo risultato è ottenuto escludendo gli alimenti ad alto contenuto di carboidrati, come frutta e verdura ricchi di amido, pane, pasta, cereali e zucchero, mentre aumenta il consumo di alimenti ricchi di grassi come noci, panna e burro.

La dieta chetogenica ai fini terapeutici è stata sviluppata per il trattamento dell’epilessia pediatrica nel 1920 ed è stato ampiamente utilizzata fino alla fine degli anni ’30, ma la sua popolarità è diminuita con l’introduzione dei farmaci anticonvulsivanti efficaci. A metà degli anni 1990, il produttore di Hollywood Jim Abrahams, la cui grave epilessia del figlio è stato effettivamente controllata dalla dieta, ha creato la Fondazione Charlie per promuoverla. La pubblicità includeva un programma Dateline NBC e … First Do No Harm (1997), un film realizzato per la televisione con Meryl Streep.

La fondazione ha sponsorizzato uno studio di ricerca multicentrico, i cui risultati, annunciati nel 1996, ha segnato l’inizio di un rinnovato interesse scientifico nella dieta anche ai fini del dimagrimento. Questa dieta però può avere degli effetti collaterali come la carenza vitaminica e minerali dovuta alla all’eliminazione quasi totale di frutta e verdura astenia, alitosi, mal di testa e stitichezza. Per questo deve essere seguita sotto un controllo medico.