Fracking a Vaca Muerta

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ARGENTINA – Buenos Aires 07/08/2013. Il fracking è un metodo per l’estrazione di idrocarburi,che oltre alla perforazione, che causa fratture nelle formazioni rocciose.

Nel terreno su cui viene applicata questa tecnica, prevede l’iniezione di migliaia di metri cubi di acqua, sabbia e un cocktail di sostanze chimiche nelle profondità della terra verticalmente e orizzontalmente per evitare le fratture nel sottosuolo perché mantiene la pressione stabile. 

La Ypf sottolinea che la tecnica è solo vitale perché porterà il paese verso l’indipendenza energetica. “A quale costo?” Chiede Greenpeace.

Secondo l’Istituto argentino di petrolio e gas (Iapg), ci vogliono tra i cinquemila e i 30mila metri cubi di acqua per il suo funzionamento. A Vaca Muerta e ci sono 100 pozzi con l’obiettivo è di raggiungere 1.562 in 33 anni. «A Neuquén, in cinque anni di attività, si stima che la rimozione di acqua dal fiume Colorado è allo 0,8%, nel fiume Limay, allo 0,1%, e nel fiume Neuquén, allo 0,7%», dice l’Iapg. I calcoli sono basati sulla portata minima dei fiumi e su una media di 20mila metri cubi per pozzo.  A differenza degli Usa, il vantaggio dei pozzi argentini è la loro profondità che limiterebbe il possibile inquinamento delle falde acquifere. 

Lo scontro fra ambientalisti e Ypf è solo all’inizio.