Nostalgia del Wrestling

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REGNO UNITO – Londra. Ci sono sport che hanno una ascesa, un successo clamoroso poi improvvisamente diventano appannaggio di pochi amanti. Ma in ogni caso lasciano un segno nella storia.

È il caso del Wrestling che a partire dagli anni ’70 fino agli anni ’90 teneva con il fiato sospeso tutti fan soprattutto di fronte al piccolo schermo. Su BBC4, giovedì 13 dicembre andrà in onda un’altra puntata dedicata a The Golden Age Wrestling una sorta di documentario sugli anni d’oro di questo sport-spettacolo. La puntata di giovedì scorso ha visto inchiodati davanti agli schermi 16 milioni di spettatori intenti a rimembrare i tempi in cui a suon di colpi bassi e parolacce uomini in calzamaglie a 80 danari se le davano di santa ragione.  

Il programma manda in onda incontri di wrestling che hanno fatto la storia di questo sport e ne spiegano le origini. A contendersi titoli allora come ora e a darsela di santa ragione erano gli “atleti” con calzamaglie a 80 denari. I loro nomi sono passati alla storia come “Exotic “Adrian Street e Tally-Ho Kay.

A portare in scena lo spettacolo del wrestling in UK fu Max Crabtree che diede a questi campioni del passato un’altro ring, il palco in cui suscitare brividi e brio. Da allora e per tutti gli anni ’80 il wrestling spopolò. Max cose Snazz  per esempio convinse suo fratello disoccupato di mezza età Shirley a entrare in un costume di raso e lo spinse sul ring  con le parole: «Voglio che tu sia Big Daddy». Creando dunque quello che divenne il personaggio più popolare di questo sport – un obeso, cappello a cilindro supereroe. Nel 1988 il wrestling televisivo aveva fatto storia ma era anche la fine di un’epoca.