VENEZUELA. Washington e Caracas le sparano grosse: fake news e accuse reciproche

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Nei giorni scorsi, il Wall Street Journal ha pubblicato la notizia secondo cui il presidente Nicolas Maduro aveva subito lo smacco del ritiro della Russia che avrebbe tagliato i suoi consiglieri militari in Venezuela da circa 1000 a “poche decine” oggi. L’ambasciatore russo in Venezuela Vladimir Zaemsky,il 3 giugno, ha smentito i rapporti sul ritiro degli specialisti militari russi dal paese latinoamericano ripreso da Sputnik.

«Questa è un’altra notizia che non ha assolutamente nulla a che fare con la realtà. Il lavoro viene svolto in conformità con gli obblighi esistenti, e non si parla di tagli», ha detto Zaemsky. Nella stessa giornata, il servizio stampa di Rostec ha detto in una dichiarazione che The Wall Street Journal aveva «sopravvalutato il numero di dipendenti Rostec in Venezuela più volte», e ha osservato che i numeri sono rimasti «invariati per molti anni».

«Per quanto riguarda gli esperti tecnici, di tanto in tanto arrivano nel paese per riparare le attrezzature precedentemente consegnate e fornire la manutenzione tecnica», ha aggiunto Rostec.

Al di là delle polemiche, vere o fasulle, la popolazione venezuelana cerca di resistere alla situazione sempre più pesante. 

La risposta del governo chavista viene rilanciata da Telesur che rilancia l’operato dei Collettivi locali, descritto in un recente studio intitolato Sanzioni economiche come punizione collettiva: Il caso del Venezuela. Realizzato dal Centro per la ricerca economica e politica, lo studio ha rivelato che negli ultimi due anni 40.000 persone potrebbero essere morte nella nazione latinoamericana a causa delle pesanti sanzioni Usa e della crisi iperinflattiva. 

Si stima che le sanzioni abbiano causato almeno 130 miliardi di dollari di danni tra il 2015 e il 2018. Il ministro degli Esteri venezuelano Jorge Arreaza ha denunciato il 28 maggio che gli Stati Uniti hanno impedito al governo venezuelano di accedere a centinaia di milioni di dollari del proprio denaro, che era destinato a prodotti di base come il cibo e le medicine.

Graziella Giangiulio