VENEZUELA. Maduro chiede ai lavoratori di investire in Petro e oro

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Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha recentemente consigliato ai lavoratori del paese di investire in oro e nella criptovaluta Petro, il cui valore è garantito dal petrolio del paese.

Annunciando che i pagamenti dei bonus calcolati sulla base della valuta criptata inizieranno nelle prossime settimane, ha esortato i cittadini a investire una parte dei pagamenti in oro e in Petro.

Maduro ha detto, durante una trasmissione su Vtv, ripresa da CryptoGlobe, che il piano di pagamento di questi bonus sarà realizzato utilizzando le nuove tabelle degli stipendi fissate in petro, dal programma di ripresa economica iniziato il 20 agosto, cioè circa 58 giorni fa: «Chiedo ai lavoratori di investire una parte dei loro bonus nel piano di risparmio in oro, fate così qui, legalmente; avrete il vostro certificato legale, investitelo in Petro per rafforzare l’economia. Stiamo gettando le basi di un piano di risparmio che garantisce ai lavoratori un futuro».

Maduro ha anche incaricato il ministro dell’Industria, Tarek El Aissami, il ministro delle Finanze e il presidente della Banca centrale di illustrare e gestire il piano di risparmio di oro e petro, e i suoi benefici per i lavoratori del paese. Il presidente venezuelano ha invitato le famiglie e i lavoratori a investire nei nuovi piani di risparmio che, secondo lui, sono volti a garantire la ripresa, cambiando il modello capitalista e disinstallando il «modello criminale della guerra economica» e sostituendolo con un modello di sviluppo socialista.

Il petro è stato esaminato da varie agenzie, dentro e fuori dal Venezuela. Alcuni sostengono che la compagnia petrolifera statale, Pdvsa, che lo sostiene, ha debiti maggiori rispetto all’intero massimale di mercato della moneta criptata. Reuters a settembre ha sostenuto anche che le riserve di petrolio su cui si basa il Petro sono o non sviluppate e inaccessibili, o del tutto fittizie, rendendo di fatto la moneta criptata con il supporto statale priva di ogni valore.

CryptoGlobe, inoltre, riporta che i venezuelani sono diventati tra i più prolifici commercianti di bitcoin peer-to-peer, con un volume giornaliero di scambi di 7,2 milioni di dollari, cercando di evitare i peggiori effetti della crisi economica del paese.

Con un tasso di inflazione previsto di 1.000.000.000%, rimane incerta la percentuale dei venezuelani che prenderanno in considerazione l’offerta di Maduro.

 Graziella Giangiulio