VENEZUELA. Maduro cerca sponda all’ONU

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Il ministro degli esteri del Venezuela ha dichiarato il 27 febbraio che gli Stati Uniti stanno cercando di rovesciare il governo di Nicolas Maduro e che il suo paese ha perso 30 miliardi di dollari in beni “confiscati” dal novembre 2017, anche dalla compagnia petrolifera statale Citgo.

Jorge Arreaza, rivolgendosi al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, nonostante l’uscita di decine di rappresentanti occidentali, ha suggerito che Maduro e il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump si incontrino per «cercare di trovare un terreno comune e spiegare le loro differenze».

In precedenza al forum di Ginevra,  la Colombia aveva chiesto un’azione per porre fine alla crisi umanitaria del Venezuela e realizzare una transizione politica che porti a libere elezioni.

Francisco Barbosa Delgado, consigliere per i diritti umani del presidente colombiano Ivan Duque, si è rivolto al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra prima che il ministro degli Esteri venezuelano Jorge Arreaza prendesse la parola. «L’azione e la solidarietà dovrebbe essere basata sul pieno rifiuto della dittatura di Nicolas Maduro in Venezuela (…) Lo scorso fine settimana, il mondo ha visto direttamente il regime del terrore, la cui caratteristica principale è la violazione dei diritti umani, il cibo bruciato e le medicine inviate a persone affamate e malate in Venezuela, date alla fiamme (…) Di fronte a queste situazioni, non possiamo rimanere in silenzio (…) Sono necessarie azioni che promuovano la transizione e lo svolgimento di elezioni libere e trasparenti con un monitoraggio internazionale per garantire il più presto possibile l’instaurazione della democrazia in Venezuela», ha detto Barbosa Delgado.

Guaido, riconosciuto dalla maggior parte delle nazioni occidentali come leader legittimo del Venezuela, la scorsa settimana è andato nella vicina Colombia per tentare di portare aiuti umanitari. Si prevede che nei prossimi giorni tornerà oltre il confine per essere, come Guaido ha detto alla Cnn, arrestato.

Nel frattempo la situazione è peggiorata nel paese, in cui si sta bloccando la produzione di greggio,  e cresce l’uso delle crypto. Secondo recenti statistiche, oltre il 20% dei visitatori della popolare piattaforma di trading criptato P2P LocalBitcoins, sembra provenire dal Venezuela, come riporta Cryptopotato. Simili situazioni accadono nella maggior parte dei paesi dell’America Latina. Le nuove statistiche mostrano che i venezuelani rappresentano circa il 20,09% delle 4,82 milioni di visite stimate di LocalBitcoin. 

Graziella Giangiulio