VENEZUELA. L’iperinflazione arriva a 3.713 per cento

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Il Venezuela è diventato ufficialmente il Paese con la più alta iperinflazione del pianeta, che ha chiuso il 2020 con un enorme tasso di inflazione accumulato del 3713% e del 21,2% a dicembre, secondo i dati pubblicati il 6 gennaio dall’Osservatorio finanziario venezuelano, Ovf, ente supervisionato dalla Commissione finanziaria dell’Assemblea nazionale.

I dati dell’indice dei prezzi al consumo dell’Ovf, riporta Efe, sono partiti dal 2020 con un aumento del 65% e hanno subito una decelerazione nei prossimi due mesi fino ad aprile, quando hanno raggiunto il tasso più alto dell’anno (80%). Anche se questo tasso di inflazione è molto inferiore a quello registrato nel 2018 (1.698.844,2%) e nel 2019 (7.374%), riflette comunque il fatto che il Paese non è uscito dal ciclo iperinflazionistico in cui si trova dal novembre 2017.

Per finire, l’OVF prevede una nuova riconversione monetaria in tempi brevi: «Vediamo una nuova riconversione monetaria all’orizzonte. Si discute se tre, cinque o sei zeri saranno tagliati dalla moneta nazionale per rendere il bolivar uguale al dollaro Usa. La verità è che, in queste circostanze, fare i conti è diventato ancora una volta una questione molto complicata. I sistemi di pagamento sono crollati e le nostre macchine non sono state concepite per affrontare cifre così elevate. È inevitabile. Non sappiamo quando, ma avverrà quest’anno».

Il tasso di deprezzamento del bolívar è stato del 5% nel dicembre dell’anno scorso, il che implica uno scollamento tra il tasso di svalutazione e quello di inflazione, che si traduce in un aumento generale del costo della vita espresso in dollari.

Infine, l’Ovf ha dichiarato che la liquidità monetaria è aumentata del 33% a dicembre, in linea con il tasso di inflazione. Ciononostante, ha sostenuto che la base monetaria è salita dell’1,134% o molto al di sotto dell’aumento dei prezzi al consumo (3,713%) nello stesso mese.

Maddalena Ingroia