VENEZUELA. Lancio di uova contro Maduro

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L’opposizione del Venezuela ha detto che l’incidente in cui alcune persone hanno lanciato oggetti e hanno gridato e fischiato al presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, alterne della parata militare nella comunità di San Felix, nello Stato meridionale di Bolivar, dimostra il rifiuto del popolo verso il suo governo.

«Smetti di andare in giro @nicolasmaduro ovunque tu vada i venezuelani ti odiano! Ora a Bolivar!» Ha postato il due volte candidato a Presidente del Venezuela, Henrique Capriles, attraverso il social network Twitter, riporta El Diario de Caracas.

Da parte sua, il presidente del Parlamento, Julio Borges, ha pubblicato sullo stesso social network il video di quello che è successo e ha detto che «le persone a San Felix e in tutto il Venezuela respingono Maduro e ripudiano la sua dittatura. Rispetta la Costituzione e Voto subito!».

Inoltre, il primo vice presidente della Camera, Freddy Guevara, ha detto che «le persone hanno smesso di avere paura» e hanno invitato i chavisti a vedere il video degli eventi.

Maduro aveva salutato il 12 aprile a San Felix i partecipanti a una parata militare, quando alcune persone del pubblico hanno cominciato a lanciare oggetti contro il presidente, secondo le immagini trasmesse dalla televisione di stato che seguiva l’evento e che ha interrotto le trasmissioni quando ha cominciato il lancio di oggetti.

Nelle immagini si può vedere come il team di sicurezza presidenziale fa un vero “rodeo” attorno e davanti al presidente per proteggerlo da possibili aggressioni.

Dopo quello che è successo in questa città, l’opposizione parlamentare ha ribadito la necessarie del proseguimento delle proteste di piazza a Caracas e in altre città del Venezuela. In un Tweet del deputato Juan Guaidò, si può leggere: «E abbiamo appena aggiunto due punti San Felix e Villa Rosa. Mentre i quartieri popolari, dove la gente parla forte e chiaro, 335, vedranno altre proteste!».

L’opposizione del Venezuela ha indetto questa settimana diverse proteste contro quello che definiscono un colpo di stato da parte del Tribunale Supremo per aver emesso una sentenza in cui spogliava delle sue funzioni il parlamento, anche se poi le ha ritrattate in un secondi momento.

Graziella Giangiulio