VENEZUELA. La pandemia aiuta Maduro a reprimere l’opposizione

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La Russia ha promesso di fornire al Venezuela, in settimana, aiuti umanitari per la pandemia di covid19. «La Russia ci ha detto che invierà un aiuto umanitario speciale, che sarà ricevuto dal nostro paese la prossima settimana», aveva detto il presidente venezuelano Nicolas Maduro il 21 marzo, riporta Sputnik.

Secondo il presidente venezuelano, la Russia fornirà a Caracas attrezzature mediche.

Mosca in precedenza aveva condannato la decisione del Fondo Monetario Internazionale di respingere la richiesta del Venezuela di un pacchetto di sostegno di emergenza di 5 miliardi di dollari per la lotta contro il coronavirus per la presunta mancanza di chiarezza con il “riconoscimento del governo” definendo ipocrita la decisione, e aveva definito il possibile blocco marittimo del paese inammissibile, come ha detto il ministero degli Esteri russo.

Il numero di persone infettate dal covid19 in Venezuela ha già superato le quaranta unità; la scorsa settimana, Maduro ha dichiarato una quarantena nazionale per contenere la diffusione della malattia.

Come la maggior parte del mondo, i venezuelani sono stati colpiti dalle conseguenze della pandemia covid19, riporta Caracas Chronicle.

Il 16 marzo, mentre annunciava la serie di restrizioni da applicare durante il periodo di “quarantena sociale”, il ministro della Difesa Vladimir Padrino ha indicato che ci sarebbe stato «libero transito per coloro che si occupano di cibo, trasporti, media e servizi pubblici… senza restrizioni mostrando le loro carte di identità».

Ma il giorno dopo, diversi giornalisti hanno scoperto che tali istruzioni non sono state affatto seguite: gli agenti di diverse forze di sicurezza di Caracas non si sono attenuti agli ordini di Padrino e hanno tolto le credenziali o le hanno strappate, hanno costretto i giornalisti a cancellare le foto o semplicemente li hanno rimandati a casa e hanno negato loro la possibilità di continuare a lavorare. Prima dell’attuale pandemia, i giornalisti in Venezuela si trovavano già di fronte a continui ostacoli per svolgere correttamente il loro lavoro. Recentemente, il rapporto del 2019 dell’ong Ipys Instituto Prensa y Sociedad, intitolato Voces en el paredón, ha definito il Venezuela «il peggiore paese per l’esercizio del giornalismo». 

E a peggiorare le cose, con la scusa della pandemia, alcune autorità locali stanno molestando apertamente i media e i giornalisti. A causa di queste nuove restrizioni, l’amministrazione Maduro sta facendo in modo che la sua versione degli eventi sia quella che esiste: mentre Nicolas Maduro e altri funzionari politici offrono dichiarazioni quotidiane sullo stato del coronavirus in Venezuela, si stanno assicurando che Juan Guaido non abbia un ruolo nel fornire notizie su questa pandemia: dopo che l’Assemblea Nazionale ha messo su un sito web dedicato al covid19, le autorità chaviste lo hanno bloccato.

Luigi Medici