VENEZUELA. Guaido confermato pupillo di Trump

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«Oggi, il Presidente Donald J. Trump darà il benvenuto alla Casa Bianca al Presidente ad interim Juan Guaido della Repubblica Bolivariana del Venezuela. La visita è un’occasione per riaffermare l’impegno degli Stati Uniti nei confronti del popolo venezuelano e per discutere di come possiamo lavorare con il Presidente Guaido per accelerare una transizione democratica in Venezuela che metta fine alla crisi in corso. Continueremo a lavorare con i nostri partner nella regione per affrontare la dittatura illegittima del Venezuela, e ci schiereremo al fianco del popolo venezuelano per garantire un futuro democratico e prospero», recita un comunicato della Casa Bianca del 5 febbraio.

Alla fine Juan Guaido è riuscito a incontrare Donald Trump e ad ottenere il massimo del riconoscimento internazionale, dopo che la sua popolarità era scesa. 

Il benvenuto delle istituzioni statunitensi era iniziato già durante il discorso sullo Stato dell’Unione del 4 febbraio quando il leader dell’opposizione venezuelana aveva ricevuto una standing ovation bipartisan: repubblicani e democratici si erano alzati in piedi quando il presidente Donald Trump ha tenuto il suo discorso sullo stato dell’Unione definendo Guaidó il leader “vero e legittimo” del Venezuela e ha detto che il presidente Nicolas Maduro è un “tiranno”: «Signor Presidente, la prego di riportare questo messaggio alla sua patria. Tutti gli americani sono vicini al popolo venezuelano nella sua giusta lotta per la libertà».

La presenza di Guaidó è stata una sorpresa, ospite dell’ultimo minuto del presidente, il suo più importante alleato internazionale. La visita a Miami aveva completato un tour mondiale di due settimane che aveva portato Guaido prima in Colombia, poi in Europa e in Canada, dove ha tenuto riunioni per cercare un aiuto internazionale per spodestare Maduro. Il Venezuela è stata una priorità assoluta in America Latina per l’amministrazione Trump, che un anno fa è stata la prima di una serie di governi a riconoscere Guaidó come presidente, riporta Afp.

In precedenza, la Casa Bianca aveva detto che sarebbe stato ospite anche Iván Simonovis, l’ex capo della polizia di Caracas, che è stato imprigionato nel 2004 e tenuto prigioniero per quasi 15 anni. Simonovis è stato condannato a 30 anni di carcere con l’accusa, da lui considerata inventata, di aver ordinato alla polizia di sparare ai manifestanti filogovernativi durante un colpo di stato contro l’allora presidente Hugo Chavez.

Simonovis, il poliziotto più famoso del Venezuela, è evaso l’anno scorso ed è stato portato negli Stati Uniti. La sua detenzione aveva anche scatenato le proteste dell’opposizione che ha considerato l’elezione di Maduro del 2018 come una frode e ha accusato le sue politiche vere cause della crisi della nazione, che ha creato una migrazione di massa e sta minacciando la stabilità della regione.

Graziella Giangiulio