Venezuela: guai per l’opposizione

65

VENEZUELA – Caracas 09/08/2013. Il Venezuela sta diventando un ambiente difficile per gli oppositori della rivoluzione bolivariana: in poche giorni uno dei leader dell’opposizione è stato ucciso e uno dei più noti gruppi editoriali del paese ha annunciato la sospensione delle attività  dopo il congelamento dei conti bancari e l’arresto dell’editore. 

Pablo Uzcategui, leader dell’opposizione venezuelana è stato ucciso il 6 agosto da due uomini armati in motocicletta che hanno ucciso di fronte alla residenza del presidente Chavez. Secondo il presidnete dell’Assemblea nazioamnle venenzuelana, Carlos Berrizbeita l’omicidio no è stata una rapina: in macchina c’erao la moglie e le figlie di Uzcategui che sono rimaste illese. Uzcategui guidava il partito Proyecto Venezuela e non sembra avesse mai ricevuto minacce di morte. Nonostante i dubbi sulla sua “esecuzione”, il Venezuela resta uno dei paesi col più alto tasso di omicidi al mondo, circa 55 ogni 100mila abitanti. 

A poca distanza di tempo, il gruppo editoriale 6to Poder ha annunciato  che avrebbe sospeso le attività a causa di problemi finanziari scoppiati dopo l’arresto del proprietartio ed editore Leocenis Garcia. Ad annunciare la cessazione dell’attività è stato il direttore del gruppo Alberto rodriguez in conferenza stampa. Rodriguez ha accusato il governo venezuelano di avere costretto il gruppo alla bancarotta «in maniera legale» congelando tutti i conti bancari di Garcia, dopo averlo arrestato il 30 luglio con l’accusa di riciclaggio, accusando il governo di aver messo sul lastrico oltre 100 lavoratori e le loro famiglie «la chiusura del gruppo» ha aggiunto il direttore «mostra quanto sia critica la situazione della libertà di stampa in Venezuela». Il gruppo 6to Poder possiede il quotidiano economico El Comercio, il sito web 6to Poder, il magazine Usex, la società statistica 6to Poder Datos e la radio 6to Poder. Il gruppo 6to Poder era entrato in conflitto con il governo Chavez n diverse occasioni. L’accusa verso Garcia punta sul fatto che l’editore non saputo dare spiegazioni sule ingenti somme presenti sui conti dell’editore. Lo stesso Garcia, nel 2011, è stato arrestato su ordine di Chavez con l’accusa “sedizione” dopo aver pubblicato un foto montaggio che ridicolizzava una serie di personaggi pubblici venezuelani.