VENEZUELA. Ecco quello che i media USA non vi dicono…

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Lo statunitense Fair, Fairness & Accuracy In Reporting, organizzazione di analisi dei media che ha sede in New York, ha analizzato 76 articoli del mainstream Usa dal 15 gennaio al 15 aprile 2019, riscontrando una pesante uniformità nel descrivere la situazione nel paese e l’assenza di ogni critica ai piani dell’amministrazione Trump in Venezuela; inoltre, il 54% dei servizi esaminati da Fair li ha apertamente sostenuti.  

La ricerca è stata rilanciata dal bimestrale Usa CounterPunch secondo cui: «Le attuali menzogne di guerra stanno arrivando da fonti come la Cnn, che ha mentito nel dire che le forze di Maduro avessero dato fuoco ai container di aiuti al confine colombiano (sono state infatti le forze di opposizione a farlo, come ha ammesso il Nyt due settimane dopo), e che ha sostenuto che Juan Guaido ha vinto le elezioni presidenziali contro Nicolas Maduro, mentre in realtà Guaido non ha mai corso nemmeno per la presidenza».

Counterpunch prosegue poi affermando: «Ciò che è abbastanza sorprendente, tuttavia, è la totale unanimità della stampa nel coprire acriticamente e sostenere il colpo di stato in corso in Venezuela. Questo è sconcertante perché gli stessi organi di stampa che sono stati giustamente critici nei confronti di Trump  (…) lo hanno improvvisamente trovato brillante, vero e benevolo quando si tratta del Venezuela (…)  questa stessa stampa ci racconta incessantemente di tutte le privazioni e i travagli del Venezuela, rifiutandosi di spiegare come, come ha concluso l’esperto dell’Onu Alfred de Zayas, questo stato di cose è in gran parte il risultato delle brutali sanzioni statunitensi.   Recentemente, il noto economista Jeffrey Sachs ha coautorato un rapporto secondo il quale, dall’agosto 2017, oltre 40.000 venezuelani sono morti a causa delle sanzioni statunitensi che hanno privato il Venezuela di cibo e medicinali salvavita.  Ma pochi sapranno tutto questo perché le voci di de Zayas e Sachs non vengono mai ascoltate dalla stampa tradizionale (…) 

Non si sente nemmeno uno dei 6 milioni di venezuelani che hanno votato per Nicolas Maduro nel maggio 2018, molti dei quali si danno appuntamento per massicce manifestazioni filogovernative.  La stampa, invece, consuma inchiostro e trasmissioni solo a persone per lo più bianche, benestanti e di lingua inglese che sostengono l’opposizione, dando la falsa impressione che Maduro non abbia alcun sostegno».

Graziella Giangiulio