VENEZUELA. Bisogna dollarizzare per sopravvivere

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Mentre la crisi finanziaria continua a impazzare in Venezuela, i venezuelani sono costretti a fare lunghe code fuori dalle banche e dai bancomat intorno a Caracas solo per poter avere denaro contante. Mentre l’economia e le entrate petrolifere del paese continuano a diminuire e l’inflazione continua ad aumentare, riporta l’agenzia Ani, simili scene stanno diventando purtroppo comuni. 

I rigorosi controlli sui cambi in Venezuela negli ultimi 15 anni hanno reso l’accesso a valute forti come il dollaro molto limitato. Molti commercianti hanno iniziato a pagare in dollari o voler essere pagati in dollari, tratti comunque dal mercato nero, rendendo più difficile per i venezuelani accedere a beni e servizi di base. L’aumento dei prezzi ha di fatto reso impossibile festeggiare il Natale: ci sono state carenze di pini, giocattoli, carne, pollo e farina di mais. Molti beni di prima necessità, tra cui gli alimentari o i servizi odontoiatrici e medici, sono ormai fuori portata per un gran numero di venezuelani.

Secondo Reuters, da più di un decennio, l’accesso al dollaro è stato severamente limitato dai controlli sui cambi e, di conseguenza, da un allargato mercato nero valutario. La pratica negli ultimi due anni di addebitare le spese in dollari a un gruppo selezionato di espatriati o venezuelani con accesso alla valuta sta crescendo. Infatti, secondo l’Assemblea Nazionale guidata dall’opposizione, il rialzo dei prezzi di novembre di oltre il 50 per cento al mese, potrebbe far registrare il tasso del 2.000 per cento su base annua.

Per sopravvivere, infatti bisogna “dollarizzare”.

Un albero di Natale a Maracaibo, la capitale petrolifera del paese, è stato addirittura decorato con bolívar, oramai, quasi senza valore. Ma la maggior parte dei venezuelani, guadagnandone solo 5 al mese al tasso del mercato nero, non può conservare valuta forte.

La differenza tra il tasso ufficiale più elevato, circa 10 bolívar per dollaro, e il tasso del mercato nero, circa 110.000 per dollaro, è ormai enorme. Di conseguenza, la moneta del Venezuela si è indebolita del 97,5 per cento contro il biglietto verde, il che significa 1.000 dollari di valuta locale acquistata equivarrebbero a solo 25 dollari.

Graziella Giangiulio