Aperta la successione a Karimov

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UZBEKISTAN – Tashkent 30/08/2016. Uzbekistan in crisi. Per la prima volta dalla sua autoproclamata indipendenza dall’Urss, 25 anni fa, il presidente Karimov non sarà presente alle celebrazioni dell’indipendenza.

Settantotto anni, al potere dal 1991, Karimov è stato colpito un’emorragia cerebrale il 27 agosto. Le autorità uzbeke hanno infranto il tabù di disvelare lo stato di salute del presidente, dicendo che ha un problema serio che potrebbe richiedere tempo per il trattamento. Oggi, quindi, lo stato più popoloso dell’Asia centrale affronta la transizione, agitando i sonni dei paesi limitrofi. Secondo la costituzione, a svolgere le funzioni di supplente-vicario, è il presidente del Senato, fino a nuove elezioni. Nigmatilla Yuldashev, ex ministro della Giustizia, è stato nominato presidente del Senato a gennaio 2015; classe 1962, avvocato, lealista svolge in questi giorni un ruolo senza precedenti. Piazzati sulla linea di successione, riporta Icg, per l’esecutivo c’è una troika: il primo Ministro Shavkat Mirziyoyev, il vice primo Ministro e ministro delle Finanze Rustam Azimov e il capo del Servizio di sicurezza nazionale (Nss), Rustam Inoyatov. L’Uzbekistan è una nazione “clanica”, etnicamente diversificata con le regioni che sono state khanati, cioè principati, rivali per secoli e ancora in conflitto, su cui si innestano minacce terroristiche transnazionali come lo Stato Islamico. La politica estera di Karimov è stata ondivaga, fino a chiudere l base di Mans all Usa dopo le critiche mossagli per le repressioni del 2005. Simile politica. L’Uzbekistan ha avuto una simile posizione critica dentro l’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva e e non è entrata nell’Unione economica eurasiatica. La Russia ha comunque una considerevole influenza ospitando circa due milioni di migranti uzbeki le cui rimesse sono di vitale importanza per l’economia dell’Uzbekistan. La dinastia dei Karimov non sembra interessato o non vuole raccogliere lo scettro: la figlia Lola ha detto di non esser interessata alla politica; l’altra sua figlia, Gulnara, è coinvolta in doversi scandali finanziari. La preoccupazione più pressante è quella di mantenere lo status quo, per evitare che la successione di Karimov inneschi una violenta crisi dalle notevoli implicazioni regionali.