USA. Washington toglie le sanzioni alla cinese COSCO

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Gli Stati Uniti venerdì hanno revocato le sanzioni su una delle due unità della compagnia petrolifera cinese Cosco, ha detto il Tesoro degli Stati Uniti, invertendo parzialmente la sua posizione sulla compagnia per il trasporto di petrolio cinese dopo che la Cina si è lamentata della misura nei colloqui commerciali con Washington. 

L’amministrazione del presidente Donald Trump il 25 settembre ha messo in lista nera due unità della Cosco, che prendono il nome dal porto cinese nord-orientale di Dalian. La mossa ha fatto lievitare i costi di trasporto in tutto il mondo a livelli record e ha sconvolto il mercato globale delle spedizioni, riporta Reuters.

Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha detto il 31 gennaio di aver cancellato dalla lista delle sanzioni la Cosco Shipping Tanker (Dalian) Co, ma continua a mettere nella lista nera la seconda unità – Cosco Shipping Tanker (Dalian) Seaman & Ship Management Co Ltd.of Cosco. 

L’abolizione delle sanzioni su una sola delle filiali del Cosco consentirebbe all’amministrazione Trump di mantenere la sua influenza sulla Cina e a Cosco di non prendere più petrolio iraniano, riporta Reuters.

Il delisting avrebbe probabilmente funzionato come una battuta d’arresto per Washington mentre i negoziati commerciali passano alla fase successiva, ed è stato anche l’ultimo sforzo dell’Amministrazione per attenuare l’impatto delle sanzioni del 25 settembre, che hanno provocato ondate d’urto nei mercati delle spedizioni.

Le unità Cosco di Dalian hanno solo circa 40 navi cisterna, ma le sanzioni di Washington dell’anno scorso hanno portato confusione sul fatto che si applicassero alla flotta della compagnia madre di oltre 1.000 navi. Il Dipartimento del Tesoro aveva emesso due volte deroghe per consentire alle compagnie di chiudere i rapporti con le unità Cosco. L’ultima era destinata a scadere il 4 febbraio, ma il mercato delle spedizioni è rimasto sconvolto.

Trump aveva dato al segretario di Stato Mike Pompeo nuovi poteri sulle sanzioni relative al petrolio iraniano in un ordine esecutivo del 2018.

Il Dipartimento di Stato ha voluto le sanzioni Cosco, arrivate appena 11 giorni dopo gli attacchi dei droni al cuore della produzione di petrolio dell’Arabia Saudita secondo Washington fatti dall’Iran. Il Dipartimento di Stato ha spinto la politica di massima pressione di Trump e ha lasciato che fosse l’Ufficio per il controllo dei beni esteri del Dipartimento del Tesoro a regolare l’impatto sui mercati.

La Cina è l’unico grande importatore di petrolio iraniano al mondo, nonostante le sanzioni che Trump ha unilateralmente reimposto alle esportazioni di petrolio di Teheran nel 2018 dopo il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo nucleare iraniano del 2015 tra Teheran e sei potenze mondiali.

I dati doganali cinesi hanno mostrato sempre il 31 gennaio che la Cina ha assorbito 14,77 milioni di tonnellate, o 295400 barili al giorno, di petrolio iraniano nel 2019, circa la metà delle importazioni del 2018. La maggior parte del petrolio è probabilmente finita nelle scorte del governo cinese.

Il potenziale ritorno di alcune delle superpetroliere della flotta Cosco Dalian probabilmente farà sì che le tariffe di spedizione delle petroliere continuino a scendere, aggiungendo pressione ad un mercato che mostra segni di indebolimento della domanda.

Graziella Giangiulio