USA. Unrestricted Warfare ha scatenato Bannon contro la Cina

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Steve Bannon ce l’ha a morte con la Cina per aver letto un libro scritto da Qiao Liang, ex ufficiale dell’esercito di liberazione popolare, e da Wang Xiangsui, che ora insegna alla Beihang University. Si tratta di Unrestricted Warfare, che Bannon ha letto nel 2010; dopo averlo letto l’ex consigliere politico della Casa Bianca è giunto alla conclusione che la Cina stava conducendo una battaglia economica contro gli Stati Uniti.

Secondo Qiao Liang ripreso da Asia Times, Bannon si sbagliava: «Gli Stati Uniti sono in declino perché hanno così tanti problemi, tutti creati da soli, ma danno la colpa alla Cina (…) perché usano ancora un pensiero imperialista superato e stupido per giudicare la Cina».

Unrestricted Warfare si apre con  una semplice premessa: «Poiché i due autori sostenevano che nessun paese poteva sfidare la potenza militare degli Stati Uniti con mezzi convenzionali, l’unica opzione era quella di impantanare la superpotenza mondiale in una guerra economica e informativa».

Concetto rilanciato da Bannon in più occasioni: «L’intera strategia cinese è quella di evitare la guerra cinetica e di concentrarsi sull’informazione e sulla guerra economica», aveva detto Bannon l’anno scorso.

L’ex consigliere di Trump ricordando un primo incontro con Trump durante la campagna presidenziale, aveva sollevato la minaccia posta dalla Cina: «Gli ho detto che la Cina è stata impegnata in una guerra economica contro di noi negli ultimi 20 o 25 anni», ha detto Bannon e Trump si era detto d’accordo con lui. 

Qiao ha respinto l’interpretazione definendola «un errore di valutazione (…) Nessuna grande potenza è mai stata totalmente sostituita o divorata da un’altra potenza (…) La caduta di una superpotenza è stata causata dal suo stesso declino».

L’ultima bordata da Qiao, un noto falco della politica di Pechino, arriva proprio in un momento di crescenti tensioni tra Washington e Pechino in piena guerra commerciale combattuta a colpi di tariffe sui beni prodotti importati l’una dall’altra. 

Antonio Albanese