USA. Temiamo un altro 9/11

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Lo Stato e altri gruppi terroristici stanno pianificando un altro attacco simile a quello dell’11 settembre 2001. A lanciare l’allarme è stata Elaine Duke, Segretario ad interim della Homeland Security Usa, in un seminario a porte chiuse tenuto presso l’ambasciata Usa di Londra, ripreso dal Daily Mail. Duke ha detto che i jihadisti stanno usando coltelli e autoveicoli per tenere allenati i suoi membri e per tenere in vita i loro canali finanziari mentre stanno pianificando un’altra grande azione simile all’undici settembre 2001.

Parlando all’ambasciata degli Stati Uniti a Londra, ha detto che l’intelligence Usa sta dando la caccia agli estremisti islamici che vogliono usare gli aerei per effettuare una strage. Duke ha detto che Isis si trova attualmente in un periodo “interinale”, poiché è concentrato su un’operazione molto più ampia (Nella foto d’apertura un manifesto ISIS di minaccia agli Usa, postato il 19 ottobre).

Duke ha detto che: «Le organizzazioni terroristiche, siano esse Isis o altre, vogliono avere il loro “grande botto” come fu fatto l’11 settembre. Vogliono utilizzare degli aerei, l’intelligence è chiara al riguardo. Tuttavia, nel frattempo, hanno bisogno di mantenere attivi i loro campali finanziari, di mantenere alta la loro visibilità e di mantenere impegnati i loro membri, in modo da effettuare piccoli attacchi». Duke ha poi aggiunto: «Creare terrore è il loro obiettivo e quindi un attacco con un furgone, un attentato con armi da fuoco, provoca terrore e continua a sconvolgere il mondo, ma non significa che abbiano messo da parte un nuovo grande complotto aereo».

Duke ha detto che la prospettiva che un terrorista faccia saltare in aria un aereo con un computer portatile è solo una delle minacce che le compagnie aeree devono affrontare in tutto il mondo; ha poi affermato che la libera circolazione delle merci e delle persone significa che la sicurezza deve essere rafforzata nei singoli paesi del mondo: «Un computer portatile è una delle molte minacce per l’aviazione, non saremo mai a nostro agio e saremo sempre in evoluzione. Riteniamo che, a causa della circolazione di merci e persone, dobbiamo (gli Usa, ndr) alzare il livello base di attenzione sul piano mondiale, non possiamo considerare solo i nostri confini (…) Riteniamo che anche il livello di minaccia terroristica contro gli Stati Uniti sia estremamente elevato. Penso che sia una sfida per voi perché confinate con altri paesi, la facilità di movimento da alcuni dei paradisi terroristici è un po’ più facile per voi, ma riteniamo che la minaccia terroristica sia molto alta negli Stati Uniti».

Graziella Giangiulio