USA. Le moschee statunitensi assumono guardie di sicurezza durante il Ramadan

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Le moschee americane sono determinate a proteggere i fedeli musulmani durante il mese del Ramadan alla luce degli attacchi in tutto il mondo contro moschee, chiese e sinagoghe.

Il 5 maggio,  la vigilia del primo giorno del mese del digiuno negli Stati Uniti, si è aperto il Ramadan negli Usa. Il Washington Post riportava che le moschee negli Stati Uniti stanno adottando forti misure di sicurezza contro attacchi simili alla strage di Christchurch, che ha ucciso 51 fedeli musulmani all’interno di due moschee a marzo 2019.

Negli ultimi anni, gli attacchi alle moschee e ad altri luoghi di culto sono aumentati. Uno degli ultimi tragici incidenti è avvenuto nello Sri Lanka, dove diversi attentati suicidi hanno colpito diverse chiese, uccidendo più di 200 fedeli che partecipavano a una celebrazione pasquale il 21 aprile scorso.

Le misure di sicurezza delle moschee comprendono “esercitazioni di preparazione”, nonché il reclutamento di personale di sicurezza armato o sotto copertura e la formazione di volontari per garantire la sicurezza nelle moschee e nei dintorni; inoltre le moschee aggiungeranno telecamere di sorveglianza e serrature supplementari, riporta Morocco World News.

La moschea di Dar Al-Hijrah nella Virginia settentrionale ha ospitato un menti degli imam prima del Ramadan proprio per discutere di sicurezza; questa moschea accoglie 1.000 fedeli ogni giorno durante il Ramadan. La moschea ha fornito “addestramento in risposta a tiratori attivi” dopo la sparatoria in una sinagoga di Pittsburgh nell’ottobre 2018, in cui undici persone sono rimaste uccise. La moschea ha anche organizzato un incontro per i rappresentanti delle moschee di tutta la regione, durante la quale i responsabili sono stati informati o sui fondi pubblici che possono essere richiesti se si volessero assumere guardie di sicurezza. 

«Le case della preghiera non dovrebbero essere caserme militari» è l’augurio che si sono fatti i diversi imam. Secondo i diversi partecipanti simili misure preventive e difensive non risolvono la causa principale del problema, che è l’ignoranza perché l’ignoranza genera odio.

Lucia Giannini