USA. La tradewar con Pechino non tocca il NYSE

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La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina non ha avuto un impatto enorme sul settore tecnologico, secondo uno dei maggiori operatori della Borsa di New York. Alex Ibrahim, responsabile dei mercati internazionali dei capitali alla Nyse, ha detto, riporta Efe, che «è davvero un mercato internazionale» che ha sostenuto e sta sostenendo il commercio.

Sull’impatto delle tensioni tra Stati Uniti e Cina sui mercati, ha detto che per un certo numero di aziende, molte delle quali tecnologiche, gli effetti non sono stati notati troppo perché i loro prodotti hanno una forte domanda in un mondo sempre più interconnesso. «Un sacco di aziende tecnologiche quotate qui o dalla Cina, piccole imprese, si stanno espandendo in altre parti e ci sono così tante opportunità per loro (…) Mi hanno detto che non sentono la recessione che c’è stata in Brasile. Sono piattaforme tecnologiche e le aziende hanno bisogno di tecnologia (…) Forse sono un po’ isolate, ecco perché arrivano sul mercato e si comportano molto bene. È una grande storia. Le aziende stanno usando il prodotto» come stabilizzatore.

Ibrahim ha minimizzato il possibile effetto delle tensioni geopolitiche durante il resto dell’anno, aggiungendo che il mercato funziona su un ciclo decennale e che gli investitori sono concentrati sul lungo termine e vogliono partecipare alla crescita: «Questa è la borsa più grande del mondo, ci sono 2.300 società quotate con una capitalizzazione di mercato combinata di 26 trilioni di dollari, di cui 520 sono al di fuori degli Stati Uniti (…) Abbiamo un’incredibile presenza di non-Usa su questo piano con Brasile, Cina, Canada. Ma ci sono oltre 43 paesi, quindi è davvero un mercato internazionale». 

«Non possiamo prevedere il futuro a questo punto, ma guardando al trading soprattutto quello latinoamericano ogni giorno ci sono milioni di dollari di azioni brasiliane, messicane, argentine, colombiane…. c’è un enorme interesse e la speranza è che questo interesse continui», ha aggiunto Ibrahim.

Il Nyse, che ha una capitalizzazione di 26 miliardi di dollari, è il più grande mercato del mondo; sta diventando sempre più internazionale, con circa il 17 per cento delle società quotate al di fuori degli Stati Uniti. Su 2.300 aziende registrate, 520 sono straniere e 90 latinoamericane, queste soprattutto dal Brasile, uno dei tre Paesi più presenti, insieme a Canada e Cina.

Lucia Giannini