USA: è ora più facile compiere hacking internazionali per l’FBI

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di Lucia Giannini STATI UNITI D’AMERICA – Washington 08/12/20. Entrare nei computer di tutto il mondo è diventato più facile per l’intelligence e le forze dell’ordine degli Stati Uniti d’America.
Le modifiche introdotte alla Regola 41 del regolamento federale di procedura penale da parte del dipartimento di Giustizia Usa sono entrate in vigore il 1° dicembre, riporta The Hacker News.
La modifica consente all’FBI poteri molto maggiori per entrare in più computer all’interno del paese, e, forse, in qualsiasi parte del mondo, con un solo mandato autorizzato da un giudice degli Stati Uniti.
La Corte suprema ha approvato le modifiche alla regola 41 nel mese di aprile, consentendo ad ogni giudice americano di emettere “mandati di perquisizione” per l’FBI e le forze dell’ordine che da remoto possono entrare nei computer di qualsiasi giurisdizione, o anche al di fuori degli Stati Uniti. I sostenitori della privacy e gli esperti legali hanno descritto il cambiamento delle regole, come una vasta espansione del potere di sorveglianza extraterritoriale che permetterà alle agenzie come l’FBI di effettuare le operazioni di hacking internazionale con meno “seccature”.
D’altra parte, il Dipartimento di Giustizia ha sostenuto che le modifiche alla regola aiuteranno a indagare sul crimine in Internet, permettendo agli investigatori di accedere ai computer le cui posizioni sono nascoste da strumenti come Tor anonimato o Vpn (Virtual Private Network), o botnet.
Per altri, le modifiche all’articolo 41 darebbero all’FBI capacità illimitata di incidere su utenti innocenti i cui dispositivi elettronici sono stati infettati con malware botnet a loro insaputa, o su qualcuno che mantiene la propria identità online come privata.