UNESCO. 300 milioni di studenti a casa per il virus, a rischio il diritto allo studio

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Quasi 300 milioni di studenti in tutto il mondo sono da settimane a casa a causa del Covid 19; ultimi gli studenti italiani. Più di 95.000 persone sono state infettate e oltre 3200 sono morte in tutto il mondo a causa del virus, che il 5 marzo ha raggiunto circa 80 paesi e territori. In California, il governatore Gavin Newsom ha dichiarato un’emergenza in seguito al primo decesso per coronavirus dello stato, portando a 11 il numero dei morti negli Stati Uniti. 

La stragrande maggioranza dei decessi e delle infezioni a livello globale sono avvenuti in Cina, dove il virus è emerso per la prima volta alla fine dell’anno scorso, spingendo il Paese a mettere in quarantena intere città, a chiudere temporaneamente le fabbriche e a chiudere le scuole a tempo indeterminato, riporta Afp.

L’Unesco  il 4 marzo ha dichiarato che 13 Paesi hanno chiuso le scuole, colpendo 290,5 milioni di bambini, mentre altri nove hanno attuato chiusure localizzate.

Anche se la chiusura temporanea delle scuole durante le crisi non è una novità, «la scala globale e la velocità dell’attuale interruzione dell’istruzione non ha eguali e, se prolungata, potrebbe minacciare il diritto all’istruzione», ha fatto sapere l’Unesco. Il 4 marzo l’Italia ha ordinato la chiusura delle scuole e delle università fino al 15 marzo, accelerando la risposta, visto che il bilancio nazionale dei morti è salito a 107, la più mortale epidemia al di fuori della Cina.

La Corea del Sud, il Paese con il maggior numero di casi fuori dalla Cina, quasi 6.000, ha rinviato l’inizio del prossimo periodo scolastico al 23 marzo. In Giappone, quasi tutte le scuole sono chiuse dopo che il primo Ministro Shinzo Abe ha chiesto la cancellazione delle lezioni fino a marzo e le vacanze di primavera, previste per la fine di marzo e l’inizio di aprile.

Lucia Giannini