Proposta italiana per fermare i migranti

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UNIONE EUROPEA – Bruxelles 21/03/2015. L’Unione europea ha in programma di coinvolgere direttamente i paesi del Nord Africa, come Egitto e Tunisia, nelle missioni di ricerca e salvataggio (S&R) dei migranti, nel tentativo di contrastare l’ondata di migranti.

 

La notizia vien data dal Guardian che cita un documento del governo italiano. La mozione presentata dal governo italiano è stata discussa la scorsa settimana, nel corso di una riunione dei ministri degli interni dell’Ue a Bruxelles, così come, questa settimana, dalla Commissione europea, che dovrebbe annunciare una nuova agenda sull’immigrazione a maggio. «Questo piano Ue produrrebbe un reale effetto deterrente, in modo che i migranti sarebbero sempre meno pronti a mettere la loro vita a rischio per raggiungere le coste europee», si legge la proposta. Una volta tratti in salvo dalle navi tunisine ed egiziane i migranti, in viaggio verso l’Italia, sarebbero trasferiti di nuovo nei porti nordafricani. Queste persone devono essere salvate o rispedite nei loro paesi di origine, secondo il documento. Poiché la situazione per quanto riguarda il flusso di migranti si fa più acuta «l’obiettivo dovrebbe essere quello di condividere un fardello così pesante con paesi terzi» si legge nel documento. Paesi terzi affidabili dovrebbero partecipare alla sorveglianza marittima e alle attività di ricerca e soccorso. Secondo quanto dice il Guardian, contatti con funzionari egiziani e tunisini sarebbero allo studio. L’iniziativa italiana ha già ottenuto il sostegno di Germania e Francia. La proposta è arrivata dopo la manifestazione degli italiani per l’eccessivo flusso di profughi dal Mediterraneo. Il 4 marzo, l’Italia ha annunciato che in due giorni più di 1.000 migranti sono stati salvati nel Mediterraneo a nord della Libia, dopo aver tentato di raggiungere l’Europa, e dieci di loro erano morti. Almeno 207mila rifugiati (siriani ed eritrei sono quasi il 50 per cento dei migranti) hanno attraversato il Mediterraneo per trovare asilo in Europa nel 2014, in base all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati; più di 3.500 di loro sono morti nel tentativo.