Ue e Italia abbracciano la Blue Economy 

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ITALIA – Mazara del Vallo 01/11/2014. Il modello di sviluppo della Blue Economy è stato protagonista assoluto di Blue Sea Land, l’Expo dei Distretti Produttivi Italiani, del Mediterraneo, dell’Africa e Medi-Oriente la cui terza edizione si è svolta dal 9 al 12 ottobre scorso a Palermo, Gibellina, Marsala e Mazara del Vallo.

Questo modello rappresenta una filosofia produttiva alla quale ormai da più di 7 anni si ispira il Distretto Produttivo della Pesca-Cosvap.
Alla Blue Economy è stato dedicato un ampio spazio ad hoc nel villaggio espositivo di Blue Sea Land dove nel corso della manifestazione, attraverso incontri e workshop sono state illustrate le attività di laboratori, le ricerche e le attività di innovazione che alcuni prestigiosi istituti di ricerca ed un cluster di aziende siciliane, con il sostegno dell’Ue e della Regione Siciliana, stanno sviluppando nell’ambito del progetto “Nuove Rotte verso la Blue Economy” nella logica e filosofia della blue economy.
La Blue Economy, pur partendo dal mare e dall’acqua non si esaurisce nel mare e con il mare. Essa si estende a tutte le filiere produttive attraverso il restauro e la rigenerazione delle risorse e la conservazione delle energie del pianeta. Da qui il patrocinio di Expo Milano 2015 a Blue Sea Land. Già dal 2007 l’ideatore della Blue Economy nel Mediterraneo è il presidente del Distretto Produttivo della Pesca, Giovanni Tumbiolo, ambasciatore da anni di una blue economic zone nel Mediterraneo. «Siamo ben felici» ha dichiarato «che si in Sicilia si celebri oggi un simposio sulla Blue Economy promosso dall’Unione Europea sotto la presidenza di turno dell’Italia. Ciò conferma e testimonia l’ottimo lavoro che il Distretto della Pesca, insieme ai Distretti Agroalimentari Siciliani, hanno svolto negli ultimi 7 anni». «Grazie alla Blue Economy, una nostra intuizione che nasce con l’organizzazione di Medi-district nel 2007, successivamente valorizzata da Gunther Pauli «ha sottolineato Tumbiolo «abbiamo elaborato progetti innovativi volti non solo a tutelare la risorsa “acqua” nella sua ampia declinazione ma al “restauro” e “rigenerazione” delle risorse e dei beni dell’ambiente e della natura latu sensu».
«Ci riempie di orgoglio che oggi molti si avvicinano al modello ed ai principi della Blue Economy. Il Governo Italiano ha pure istituito un Sottosegretariato di Stato all’Ambiente con specifica delega alla Blue Economy. È opportuno a questo punto» ha concluso il Presidente del Distretto della Pesca «che tutti remino nella stessa direzione evitando derive settoriali, improprie e parcellizzate di una filosofia, di una weltanschauung che è di portata universale».