UE – GIAPPONE. Tokyo e Bruxelles chiedono l’esenzione dalle tariffe USA

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L’Unione europea e il Giappone hanno chiesto agli Stati Uniti, il 10 marzo, di essere esentate dalle tariffe all’importazione dei metalli, con Tokyo che ha invocato un “comportamento sereno”, in una disputa che minaccia di trasformarsi in una guerra commerciale. 

Come si ricorderà, Donald Trump ha fissato le tariffe di importazione al 25 per cento sull’acciaio e al 10 per cento sull’alluminio; ma ha esentato il Canada e il Messico e ha offerto la possibilità di escludere altri alleati.

Dopo gli incontri con l’inviato commerciale statunitense Robert Lighthizer a Bruxelles, l’Ue e il Giappone hanno affermato che i negoziati avrebbero dovuto continuare. Cecilia Malmstrom ha descritto i colloqui con Lighthizer “franchi” e ha affermato di non aver chiarito la procedura di esenzione; i colloqui proseguiranno durante questa settimana. «In quanto partner commerciale e di sicurezza degli Stati Uniti, l’UE deve essere esclusa dalle misure annunciate», ha detto Malmstrom dopo le riunioni bilaterali e trilaterali, riporta Reuters.

Il ministro del Commercio giapponese Hiroshige Seko ha espresso la preoccupazione giapponese a Lighthizer e ha messo in guardia contro le principali perturbazioni del mercato: «Chiediamo un comportamento sereno» ha detto. Seko non ha detto a quali condizioni si potrebbe consentire al Giappone di eludere le tariffe e, ha chiesto se Lighthizer aveva parlato del deficit commerciale degli Stati Uniti con il Giappone, e Seko ha risposto di no: «Ha spiegato solo il calendario e le procedure», ha detto, facendo eco alla Malmstrom. «Qualsiasi risposta giapponese, ha detto, sarebbe in linea con le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio. Se c’è una violazione, allora cercheremo consultazioni (…) Esamineremo l’impatto sulle imprese giapponesi e prenderemo una decisione finale».

L’Unione europea e il Giappone, il principale alleato economico e militare degli Stati Uniti in Asia, hanno inoltre ribadito che le loro esportazioni non costituiscono una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, respingendo la giustificazione di Trump per l’imposizione delle tariffe.

Graziella Giangiulio