UE. Bruxelles sempre più insofferente alle sanzioni USA contro Mosca e Teheran

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Le sanzioni Usa contro l’Iran hanno allontanato le aziende da Teheran fin da subito perché i costi per non seguire le regole degli Stati Uniti sono molto alti. Incapaci di contrastare le sanzioni statunitensi, alcuni paesi stanno spingendo per cambiamenti strutturali. L’Ue è in testa, riporta Fp.

La Cina segue a ruota e il Giappone, la Corea del Sud e l’India stanno in finestra a vedere che succede. Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha sostenuto che l’euro dovrebbe diventare una valuta di riserva globale per ridurre la dipendenza finanziaria dagli Stati Uniti. Inoltre, l’Ue ha chiesto lacerazione di un cosiddetto veicolo speciale per il commercio con l’Iran in una sorta di baratto formalizzato, offrendo all’Iran nuove opportunità economiche per incentivare la sua continua partecipazione all’accordo nucleare.

Non è la prima volta che si cerca di uscire dal sistema finanziario dominato dagli Stati Uniti. Spesso inutilmente, ma una serie di tendenze stanno già intaccando la presa dell’America sul sistema finanziario globale, ma non nel modo in cui l’Ue vorrebbe. Londra si è presentata come partner di Pechino nel suo obiettivo di espandere la portata finanziaria della Cina; tutto il Regno Unito si è rivolto all’Asia dopo il 2010. Non solo: Londra ha guardato anche a Mosca. Dal 2011, ha tracciato quello una via preferenziale per i soldi russi, inficiando in molti casi le sanzioni Usa.

Non è un segreto che Cina e Russia stanno cercando attivamente di sfruttare il crescente divario tra Londra e Washington in materia di sanzioni. Pechino ha ignorato le minacce economiche di Washington. La Cina ha segnalato che continuerà a importare petrolio iraniano, rispettando solo parzialmente le sanzioni statunitensi, Mosca ha fatto lo stesso. Tuttavia, se Pechino potesse contare su una Londra più cooperativa, con i suoi servizi finanziari, per aggirare la giurisdizione statunitense, potrebbe danneggiare seriamente l’edificio delle sanzioni statunitensi.

Le divisioni transatlantiche stanno indebolendo ulteriormente l’influenza delle sanzioni e della finanza statunitense. Un’ondata politica di opposizione alla politica economica ed estera degli Stati Uniti ha minato l’unità transatlantica; in Italia la proposta del governo giallo-verde di ripensare le sanzioni contro Mosca è un esempio concreto di questa tendenza europea. 

Antonio Albanese