UCRAINA. Nessuno spiraglio sulla fine della guerra nel Donbas

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Il conflitto in Ucraina entra nel quarto anno “senza fine in vista” – la relazione dell’Onu. Le parti che si combattono in Ucraina orientale hanno ripetutamente fallito nell’attuazione degli accordi sul cessate il fuoco. L’ultimo report Onu sul conflitto in Ucraina fissa il numero delle vittime a 10 mila.

La relazione, pubblicata il 13 giugno, ha come oggetto di studio i tre mesi fino al 15 maggio 2017, durante i quale la missione di monitoraggio sui diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina ha registrato 36 morti civili in conflitto e 157 feriti, un aumento del 48% rispetto al precedente trimestre riporta un comunicato stampa dell’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, Ohchr.

La relazione rileva che vi sono state violazioni quotidiane del cessate il fuoco e l’uso altrettanto quotidiano di armi leggere e pesanti nell’area dei conflitti. Questi attacchi hanno causato pesanti danni alle infrastrutture critiche, incluse le scuole, gli ospedali e le strutture idriche, e hanno creato profonde preoccupazioni per la protezione dei civili, si osserva nella relazione, avvertendo che, in estate, c’è il rischio di ulteriore escalation nelle ostilità, come negli anni precedenti.

Dall’inizio del conflitto, a metà aprile 2014 e fino al 15 maggio 2017, almeno 10090 persone, di cui 2777 civili sono stati uccisi e almeno 23966 feriti, secondo una stima conservativa.

Più di 1,6 milioni di persone sono fuggite dalle loro case e sono state sfollate internamente, mentre circa tre milioni sono rimaste nel territorio controllato dai gruppi armati, osserva la relazione.

Tra i temi messi sotto i riflettori nella relazione, si segnalano: la deprivazione socioeconomica nell’est del paese si sta approfondendo. Una verifica condotta nel 2016 ha privato più di 400 mila cittadini dell’Ucraina delle loro pensioni. La relazione raccomanda di abolire l’obbligo che i pensionati provenienti da un territorio controllato da gruppi armati dovessero registrarsi come sfollati interni per ricevere la loro pensione; la linea di contatto continua a dividere famiglie e comunità, violando quotidianamente il diritto alla libertà di movimento. Le code ai punti di controllo hanno raggiunto un picco record tra marzo e aprile, con oltre 900000 passaggi ogni mese, rispetto ai 550000 di febbraio; la relazione contiene nuovi casi di individui privati illegalmente o arbitrariamente della loro libertà; la missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina ha osservato violazioni sistemiche del diritto ad un processo equo.

Anna Lotti