UCRAINA. L’inchiesta sui Biden non partì perché infondata

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Yuri Lutsenko, ex procuratore generale dell’Ucraina, afferma di aver respinto in più occasioni le richieste di “Rudolph Giuliani”, avvocato personale del presidente Trump, di indagare su Joe Biden e suo figlio, insistendo di non aver visto alcuna prova di illeciti che avrebbe potuto perseguire, nonostante le accuse di Trump.

In un’intervista con il Los Angeles Times, ripresa da The Sidney Morning Herald, Lutsenko ha detto a Giuliani che sarebbe stato felice di collaborare se l’Fbi o altre autorità statunitensi avessero iniziato la propria indagine sull’ex vicepresidente e su suo figlio Hunter, ma ha insistito che non avevano violato alcuna legge ucraina a sua conoscenza.

Lutsenko, licenziato ad agosto come procuratore generale, ha detto di aver esortato Giuliani ad avviare un’inchiesta statunitense e ad andare in tribunale se avesse qualche prova ma non ad usare l’Ucraina per condurre una vendetta politica che potrebbe influenzare le elezioni americane: «Mettiamo tutto questo attraverso i pubblici ministeri, non attraverso i presidentI (…) Gli ho detto che non potevo avviare un’indagine solo per gli interessi di un funzionario americano» ha detto Lutsenko.

Lutsenko ha detto che ha incontrato Giuliani due volte di persona e parecchie volte per telefono. Ha descritto l’ex sindaco di New York come ossessionato dalla possibile cattiva condotta di Biden o di suo figlio Hunter. Entrambi i Biden hanno negato qualsiasi atto illecito, e non sono emerse prove che suggeriscano comportamenti illeciti.

Il racconto di Lutsenko è controverso poiché si ritiene che sia stato uno dei promotori originali dietro le accuse infondate contro Biden; l’ex procuratore si è anche lamentato dell’ex ambasciatore degli Stati Uniti a Kiev, Marie Yovanovitch, richiamata a maggio prima della scadenza.

Yovanovitch aveva spinto il governo ucraino a reprimere in modo più aggressivo la corruzione. Ma la Casa Bianca l’ha considerata non sufficientemente fedele a Trump, perché avrebbe resistito a far pressione proprio sulle priorità dell’Amministrazione verso l’Ucraina, divenendo quindi facile bersaglio dei conservatori, tra cui Giuliani.

Gli investigatori della Camera hanno programmato una deposizione con Yovanovitch e altri quattro alti funzionari del Dipartimento di Stato, per l’inchiesta sull’impeachment. Nel gruppo figura anche Kurt Volker, che si è dimesso come inviato speciale degli Stati Uniti in Ucraina il 27 settembre, perché avrebbe contribuito a organizzare alcuni degli incontri di Giuliani con i funzionari ucraini.

Luigi Medici