South Stream passerà dalla Turchia

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RUSSIA – Mosca 05712/2014. La decisione della Russia di reindirizzare il gasdotto South Stream è un riflesso della debole domanda europea, più delle tensioni geopolitiche o dalla volontà europea di ridurre la dipendenza dal gas russo.

Secondo Fitch Ratings, in un comunicato uscito il 5 dicembre, «invece di andare dalla Russia alla Bulgaria e in Austria, il gasdotto è ora destinato a collegare la Russia con la Turchia» si legge in un comunicato. Come il fallito progetto Nabucco, South Stream dovrà affrontare sfide significative, in particolare nel soddisfare una domanda sufficiente. Il piano originale aveva il sostegno di alcuni paesi dell’Europa meridionale e centrale poiché avrebbe assicurato loro forniture con l’aggiunta di un percorso che non passava attraverso l’Ucraina, afferma il comunicato. Fitch si aspetta che il consumo di gas naturale per la produzione di energia elettrica diminuirà gradualmente nel corso del prossimo decennio, mentre la domanda complessiva di gas europeo, per uso commerciale e residenziale e industriale, crescerà solo marginalmente. Il primo aumento significativo della produzione di gas, probabilmente non arriverà fino al 2026, ano in cui si faranno sentire tutti gli effetti dell’abbandono del carbone e nello sviluppo della capacità nucleare. Il nuovo piano per South Stream vedrà il gasdotto, che ha una capacità potenziale di 63 miliardi di metri cubi l’anno, reindirizzato verso la Turchia. Il gas potrebbe quindi potenzialmente essere esportato verso la Grecia e l’Italia. Della capacità di 63bcm, 14bcm è destinata all’autoconsumo della Turchia e Gazprom offrirà ad Ankara uno sconto sul prezzo del 6%. Ciò aumenterebbe la dipendenza della Turchia da Gazprom, che ha già fornito circa il 59% del consumo annuale di gas della Turchia nel 2013.