TURCHIA. Social Media a rischio strozzatura se non rispettano la censura di Erdogan

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La Turchia ha multato una seconda volta Facebook, insieme alla sua piattaforma Instagram, nonché Twitter, YouTube di Google e la cinese TikTok. A ciascuno di essi sono state inflitte multe di 30 milioni di lire turche, pari a 4 milioni di dollari per non aver rispettato la nuova legge sui social media del Paese.

Stando a quanto riporta BloombergHt, il 4 novembre la Turchia ha inflitto una multa di 10 milioni di lire turche come punizione di primo grado alle società che non hanno nominato un rappresentante in Turchia come richiesto dalla legge entro la scadenza del 2 novembre.

Il 3 dicembre, nel frattempo, Netflix, che, insieme ad Amazon Prime Video, a novembre ha ottenuto la licenza turca rispettando le nuove regole di trasmissione online, ha dichiarato di voler aprire un ufficio a Istanbul. Il numero di abbonati a Netflix in Turchia è salito a più di 3 milioni da circa 1,5 milioni nel 2019. VKontakte, la versione russa di Facebook, ha anche seguito i dettami della nuova legge turca sui social media.

Il 2 dicembre, l’International Press Institute, Ipi, ha affermato che la legge imporrebbe alle aziende dei social media di rispettare le richieste di censura del governo, pena il blocco all’interno del paese in caso di non ottemperanza: «Nel frattempo, nel suo comunicato del 2 ottobre, il Consiglio dell’Unione Europea ha offerto un miglioramento dei legami economici con la Turchia, senza riferimento alla situazione dei diritti umani in Turchia», ha osservato l’ili.

La legge sui social media è stata approvata il 29 luglio ed è entrata in vigore il 1° ottobre. A gennaio si è potuto assistere all’imposizione di divieti locali di pubblicità a coloro che ancora non rispettano la legge. La strozzatura della larghezza di banda è il prossimo passo su una scala crescente di punizioni. Se si rivelasse necessario, lo strozzamento inizierebbe a aprile e maggio. La pena diventerebbe così severa che qualsiasi piattaforma che si trovasse ad affrontarla sarebbe resa inutilizzabile in Turchia.

Facebook ha circa 37 milioni di iscritti in Turchia, un Paese di 83 milioni. Il personale di Facebook che si occupa della Turchia ha sede a Londra. Instagram ha 39 milioni di iscritti turchi. Twitter ha 14 milioni di utenti in Turchia, mentre il Paese è tra i più grandi mercati di TikTok, con circa 30 milioni di abbonati.

Tommaso Dal Passo