La bandiera turca di Mosul

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IRAQ – Mosul 19/07/2014. Subito dopo aver preso d’assalto il consolato turco il 10 giugno, prendendo 49 ci ostaggi, tra cui il Console Generale Ozturk Yilmaz, l’Akp di Erdogan ha fatto passare un aleggi che proibisce la divulgazione e pubblicazione di notizie sull’argomento.

La logica di questa censura sta nel possibile rischio che potrebbero correre gli ostaggi. È anche vero che la vicenda di Mosul è fonte di grande imbarazzo per il governo dell’Akp, non da ultimo a causa di evidenti buchi in materia di sicurezza, riporta al Monitor. Il governatore di Mosul Atheel al Nujaifi, insieme all’agenzia di sicurezza nazionale turca Mit, aveva chiesto che il consolato (in apertura) fosse evacuato giorni prima del raid, ma l’evacuazione era stata bloccata dal veto del ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu, secondo i resoconti dei media turchi. Stando ai giornali, In un impeto orgoglio nazionale, Davutoglu avrebbe sostenuto che «la bandiera turca deve continuare a sventolare»
Erdogan ha accuratamente evitato di occuparsi o di pronunciarsi di Isis fino ad ora, addirittura, riporta il giornale, avrebbe messo in guardia gli Stati Uniti da eventuali attacchi aerei contro lo Stato Islamico in Iraq. Più di recente, il premier ha fatto riferimento allo Stato Islamico, ufficialmente designato come gruppo terroristico in Turchia, come “un’organizzazione” generica senza qualificazioni aggiunto. Parlando ad una cena Iftar, il premier ha detto che: «Un musulmano non infligge una simile crudeltà su un altro fratello musulmano» e quello che ha colpito è stata la parola “fratelli”. Curdi siriani e turchi, intanto, continuano ad accusare Erdogan di utilizzare la Turchia come base logistica per la campagna contro la milizia curdo-siriana Ypg. Gli scontri tra i jihadisti e i curdi sono aumentati intorno alla città di Kobani, che si trova di fronte alla cittadina turca di Suruc. Lo Stato Islamico considera Kobani come obiettivo strategico. Si ritiene che almeno 800 turchi-curdi abbiano attraversato il confine nei giorni scorsi per prendere le armi con Ypg. Circa un migliaio di altri curdi si sono uniti a loro il 19 luglio, secondo anniversario della “liberazione” di Kobani dalle forze del regime siriano.
E gli ostaggi turchi? È molto probabile che lo Stato Islamico li tenga prigionieri perché «lo Stato Islamico tenere la Turchia fuori dall’Iraq» riporta il quotidiano, ipotesi confermata dalle organizzazioni occidentali che stanno monitorando attentamente la situazione: tenere in ostaggio i turchi è il modo migliore per garantire che la Turchia non svolga alcun tipo di azione militare contro i jihadisti.