TURCHIA. Ankara vieta alle banche globali di scommettere sulle società turche

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La Turchia ha imposto il divieto a sei grandi banche globali di scommettere contro le azioni delle società locali, in una mossa che va contro il recente rilassamento delle regole turche nei confronti di tali restrizioni.

Come riportato da Bloomberg, le sei banche sono Goldman Sachs, JPMorgan Chase, Merrill Lynch International, Barclays Bank, Credit Suisse Group e Wood & Co., nessuna delle quali può vendere a breve le azioni di società quotate in Turchia per un periodo di tre mesi. Ankara ha vietato per la prima volta le vendite allo scoperto su azioni nel mese di febbraio, in seguito al crollo dei mercati azionari globali con le preoccupazioni per l’impatto di Covid-19 sull’economia. Tuttavia, l’autorità turca di regolamentazione dei mercati dei capitali ha abolito le restrizioni sulle vendite allo scoperto delle azioni delle maggiori società quotate la scorsa settimana.

Le recenti restrizioni specifiche per le banche mostrano chiaramente l’ostilità del paese nei confronti degli investitori stranieri, riporta Finance Magnates. Tuttavia, l’ultimo divieto ha portato ad un salto dell’1,4% dell’Indice 100 della Borsa di Istanbul. Il divieto ha anche fatto eco a un ordine della banca centrale della Turchia, che all’inizio di quest’anno ha impedito a tre banche, Citigroup, Bnp Paribas e Ubs, di negoziare la valuta locale per un breve periodo. Tuttavia, il provvedimento è stato ritirato nel giro di una settimana.

Stando a Bloomberg, la Turchia ha modificato le regole del mercato valutario e azionario nell’ultimo anno, aggiungendo credibilità ai timori che un downgrade Msci sia molto vicino.

La natura ostile dell’ente regolatore ha anche aggravato il deflusso di capitali, poiché gli investitori stranieri hanno ridotto la quota del mercato obbligazionario in valuta locale, toccando un minimo storico di meno del 5%. Gli investitori hanno anche tirato fuori 4,4 miliardi di dollari dal mercato azionario turco negli ultimi 12 mesi, il più grande esodo da almeno il 2015.

Lucia Giannini