TURCHIA. Ankara punta a sostituire Pechino nella logistica globale, grazie agli USA

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Il Turkey American Business Council, Taik, sta progettando di fare della Turchia l’alternativa commerciale alla Cina con l’aiuto del senatore repubblicano Lindsey Graham, stretto collaboratore del presidente Usa Donald Trump.

Il progetto del Taik, che è affiliato al Foreign Economic Relations Board della Turchia, la più antica e grande associazione commerciale del Paese, si inserisce nel contesto degli sforzi turchi di migliorare le relazioni con gli Stati Uniti come copertura dei suoi legami con la Russia.

La crescente spaccatura tra Stati Uniti e Cina starebbe creando una significativa opportunità di cooperazione geopolitica per la Turchia e per gli Stati Uniti con vantaggi economici per entrambi, è il pensiero dietro il tentativo del Taik.

Le critiche sulla gestione della pandemia di coronavirus da parte della Cina hanno allargato il divario tra Washington e Pechino e hanno scatenato richieste di diversificazione delle catene di fornitura globali incentrate sulla Cina.

«L’economia globale pre-pandemica era stata costruita su un’unica catena di approvvigionamento, con la Cina al suo centro», ha detto il vicepresidente turco Fuat Oktay a maggio scorso, riporta Asia Times. «Per paesi come la Turchia, con il nostro robusto settore manifatturiero e la nostra giovane popolazione, questa sarà un’opportunità economica», ha poi aggiunto.

Negli ultimi anni le relazioni turche con gli Stati Uniti sono state messe a dura prova dall’acquisizione da parte del membro della Nato del sistema di difesa antimissile russo S-400, dalla presenza negli Stati Uniti di Gulen, predicatore che Erdogan ritiene responsabile del fallito golpe del 2016, e da un procedimento legale contro una banca statale turca, la Halkbank, accusata di aver eluso le sanzioni statunitensi contro l’Iran.

Gli sforzi turchi per migliorare le relazioni con Washington si inseriscono quindi in una serie di faglie tra i due paesi, come quella della Halkbank.

Il 22 giugno, le azioni di Halkbank sono aumentate del 9% dopo che il procuratore federale statunitense che supervisionava il processo contro la banca è stato allontanato dal procuratore generale William Barr. Anche le divergenze in Medio Oriente sembrano attenuarsi. Ci si aspetta che le vittorie militari del governo libico appoggiato dalla Turchia smorzino l’entusiasmo statunitense per Khalifa Haftar.

La Turchia si è anche mossa per migliorare le relazionicon il principale alleato dell’America in Medio Oriente, Israele. Il mese scorso Ankara ha autorizzato voli cargo bisettimanali della El Al tra Istanbul e Tel Aviv. Due di questi voli hanno trasportato forniture mediche dalla Turchia agli Stati Uniti.

Erdogan poi punta sul suo rapporto personale con Trump che in passato ha prodotto decisioni della Casa Bianca che hanno scavalcato l’opposizione del Pentagono e di altri rami del suo governo.

In primo luogo l’accordo di Trump alla richiesta di Erdogan dell’anno scorso di ritirare le truppe statunitensi nel nord della Siria, che ha spianato la strada a un’incursione militare turca contro le forze curde.

Erdogan ha di nuovo cercato di capitalizzare il suo rapporto con Trump in una telefonata del 9 giugno: «Ad essere onesti, dopo la nostra conversazione di stasera, può iniziare una nuova era tra gli Stati Uniti e la Turchia», ha detto Erdogan senza offrire ulteriori dettagli.

Erdogan ha parlato con Trump mentre la Turchia si proiettava come un importante partner commerciale statunitense, volendo essere di fatto la porta verso l’Africa, andando a colpire i progetti cinesi in Africa attraverso legami economici più stretti tra la Turchia e gli Stati Uniti.

Graziella Giangiulio