TURCHIA. Ankara non può contare sulla difesa NATO

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Il 18-19 novembre la Turchia ha ospitato una conferenza internazionale dal titolo eloquente “Changing Global Order: Blue Wars in the Eastern Mediterranean” tra le crescenti tensioni tra Ankara e Washington per l’accordo S-400 e il rinnovato sostegno della Grecia e di Cipro, riporta Tersbakis.

Washington e Ankara non hanno ancora risolto il dibattito sulla consegna in Turchia dei jet Lockheed Martin F-35 Lightning II, poiché questi ultimi hanno acquistato da Mosca l’S-400 Triumf, un sistema avanzato di fabbricazione russa di armi antiaeree. Nonostante i turchi abbiano investito circa 1,5 miliardi di dollari nello sviluppo dell’F-35, gli Stati Uniti hanno rimosso la Turchia dal programma F-35 nel luglio 2019.

Il 19 novembre, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha ribadito che la Turchia è ancora determinata a dispiegare il sistema di difesa aerea di fabbricazione russa, commentando i colloqui avuti la settimana scorsa con il presidente Donald Trump.

Lo storico turco Mehmet Perincek insiste sul fatto che Mosca e Ankara devono aumentare la cooperazione bilaterale nel Mediterraneo orientale: «Data l’attuale pressione sanzionatoria da parte dell’Occidente, la Turchia e la Russia sono obbligate ad aumentare la cooperazione (…) Gli Stati Uniti minacciano sia la Turchia che la Russia nel Mediterraneo orientale e nel Mar Nero, attraverso Cipro e la Crimea. Entrambi i paesi possono adottare misure reciproche decisive per quanto riguarda le questioni di Cipro e della Crimea, e quindi rispondere alla politica di contenimento degli Stati Uniti».

Secondo lo storico, anche la cooperazione russo-turca in materia di difesa ha assunto un nuovo significato: suggerisce che in caso di conflitto Ankara potrebbe non essere in grado di ricorrere all’uso delle tecnologie militari e dei sistemi di difesa della Nato, viste le costanti minacce dell’Occidente.

«A questo proposito, la Turchia ha bisogno di sistemi e tecnologie militari indipendenti dalla Nato. Quindi, l’acquisto dell’S-400 è un passo molto importante. Idealmente, naturalmente, la Turchia ha bisogno di stabilire la propria produzione». Sebbene Grecia e Turchia siano entrambi alleati della Nato, i due paesi sono in disaccordo su Cipro dall’invasione turca dell’isola nel 1974.

Durante l’estate, i legislatori statunitensi hanno approvato un emendamento che pone fine all’embargo statunitense sulle armi nella parte meridionale di Cipro come parte del National Defence Authorisation Act per l’anno fiscale 2020. Alla fine di ottobre, la Grecia e la Repubblica di Cipro hanno condotto esercitazioni militari congiunte chiamate “Steel Arrow”, che la Turchia considerava una sfida nel Mediterraneo orientale.

Simili esercitazioni misure politiche, per i turchi, stanno spingendo la regione nel caos e nell’instabilità. Quindi, la Turchia ha già fatto tre grandi esercitazioni navali che dimostrano una nuova assertività nelle aree adiacenti la zona economica speciale e la piattaforma continentale.

La Turchia sta attualmente ospitando un’esercitazione marittima multinazionale di 12 giorni chiamata “Mediterraneo Orientale-19” con nazioni Nato e paesi alleati, tra cui Stati Uniti, Pakistan, Canada, Bulgaria, Romania, Italia, Grecia e Spagna.

Tommaso dal Passo