TUNISIA. Ora tocca a Hichem Mechichi

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Il 30 luglio in Tunisia, il presidente Kais Saied ha dato il benvenuto al primo ministro designato Hichem Mechichi nel palazzo presidenziale di Cartagine, che lo ha informato sul contenuto dei suoi incontri e sugli sviluppi nella formazione del governo.

Tunisi dunque è a un ennesimo giro di boa. Il 27 febbraio dopo 4 mesi di stallo politico, era stato designato come primo ministro, Elyes Fakhfakh, ingegnere, economista, ex ministro per il Turismo, il suo percorso si arena i primi di luglio e termina 15 luglio, quando oltre 100 deputati chiedono la sfiducia e, su di lui, aleggiano accuse di corruzione e conflitto di interessi, è stato lui stesso a dare le dimissioni prima del voto. L’autorità nazionale anticorruzione, un organo costituzionale indipendente, ha trasmesso documenti sulle entrate di Fakhfakh alla magistratura e al parlamentare.

Sembrerebbe che l’ex primo Ministro non abbia mai rinunciato alle cariche amministrative delle sue società mentre era a capo del governo e che queste abbiano goduto nel frattempo di incarichi governativi. Ma dietro queste accuse si nasconde un gran malcontento politico: con lui cade infatti, la coalizione di governo che prevedeva anche al suo interno Ennahdha.

Ed in effetti al centro della bufera è finito il partito di Ennahdha e uno dei suoi fondatori Rachid Ghannouchi e l’oramai ex ministro per gli esteri Noureddine Erray. Erray non ha di fatto mai svolto il suo ruolo appieno che secondo esponenti del parlamento è stato ricoperto soprattutto per quanto riguarda la Libia, da Rache Ghannouchi, presidente del Parlamento. Quest’ultimo è considerato dai partiti di opposizione tunisina troppo vicino alla Fratellanza musulmana, a Erdogan oltre che alla questione Libica. Rached Ghannouchi, cofondatore del partito di Ennahdha, a gennaio si è recato a trovare Erdogan, si è congratulato con Fayez al Seraj per la conquista della base di Wattia avvenuta a maggio. E come se questo non bastasse a far alzare i riflettori: l’atterraggio di un aereo turco con aiuti umanitari per la Libia in Tunisia, il cui carico è stato consegnato dalle autorità tunisine via valico di Ras Adjir ai Libici.

Hichem Mechichi ora ha meno di un mese per formare il governo, altrimenti il presidente tunisino dovrà sciogliere il parlamento e indire nuove elezioni.

Lucia Giannini