TUNISIA. Il niqab è fuorilegge

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Il primo Ministro tunisino Youssef al Shahed ha vietato l’uso del niqab, il velo integrale, nelle istituzioni pubbliche per motivi di sicurezza. La decisione fa seguito all’attentato suicida di un militante islamico ricercato a Tunisi. 

Testimoni hanno detto che l’attentatore suicida, che si è fatto saltare in aria martedì scorso, era travestito da donna, indossava infatti un niqab. Il ministero degli Interni ha però negato questo dato, riporta Reuters. 

È stato il terzo incidente di questo tipo in una settimana ed è avvenuto mentre la Tunisia si prepara per le elezioni autunnali ed è al culmine di una stagione turistica in cui il paese spera di attirare un numero record di visitatori. Lo Stato islamico ha rivendicato tutti e tre gli attacchi.

«Chahed ha firmato un decreto governativo che impedisce a chiunque abbia il volto coperto di accedere a sedi pubbliche, amministrazioni, istituzioni, istituzioni, per motivi di sicurezza», hanno detto fonti ufficiali a Reuters.

Nel 2011, alle donne era stato permesso di indossare l’hijab e il niqab in Tunisia dopo un divieto durato parecchi decenni sotto i presidenti laici Zine El Abidine Ben Ali e Habib Bourguiba, che avevano rifiutato tutte le forme di abbigliamento islamico.

La Tunisia sta combattendo gruppi militanti che operano in aree remote vicino al confine con l’Algeria da quando nel 2011 una rivolta ha rovesciato Ben Ali ed è uno dei pochi paesi della regione in cui gli islamisti condividono il potere con partiti laici.

Nel febbraio 2014 il ministero degli Interni tunisino ha incaricato la polizia di rafforzare la supervisione dell’uso del niqab come parte delle misure antiterrorismo, per prevenirne l’uso come travestimento o per sfuggire alla giustizia.

Un certo numero di paesi hanno imposto il divieto di indossare il niqab in pubblico. Nel 2010 la Francia ha messo fuori legge i cittadini che indossano qualsiasi tipo di copricapo in pubblico, vietando di fatto il niqab.

Maddalena Ingroia