Timore brogli elettorali

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TUNISIA- Tunisi. 01/10/14. C’è l’ombra di brogli elettorali dietro la tornata elettorale tunisina. A dirlo è stato l’organismo indipendente che sovrintende e che sostiene di avere dei sospetti per quanto riguarda l’annessione dei candidati in particolarmodo su come sia avvenuta la raccolta firme.

Le prossime elezioni presidenziali si dovrebbero tenere il 23 novembre e il procuratore generale, ieri ha annunciato che l’organismo indipendente che sovrintende le elezioni ha accettato 27 candidati per le elezioni presidenziali e ha respinto decine di altri candidati perché ha ritenuto che la raccolta firme non fosse in regola. E fatto denunce alla Commissione per sospetti di frode. In Tunisia per essere ammessi come candidati alle elezioni presidenziali bisogna raccogliere 10mila firme. Molti dei candidati “rifiutati” hanno ingaggiato una protesta sui social e rilasciando interviste sui media. Tutti quanti concordano nel sostenere che la Commissione rifiutando la richiesta dei candidati non ha motivato la scelta.
Secondo i media locali il pubblico ministero ha chiesto ulteriori verifiche per ascoltare dei testimoni in merito ai sospetti di frodi. Le ONG temono che i brogli vi saranno ugualmente. Tra i 27 candidati ufficiali vi sarebbero alcuni che avrebbero raccolto firme di persone che nel frattempo sono morte. Tra le preoccupazioni maggiori degli “esclusi” e delle ong il fatto che tra gli ammessi vi sarebbero persone che hanno fatto parte dei governi dell’ex governo Ben Ali. Come tre ex ministri: Abderrahim Zouari e l’ex ministro dei trasporti e Munther Zenaidi ed ex ministro della Sanità, oltre a Kamal Morgan, l’ultimo Ministro degli Affari Esteri durante il regno di Ben Ali.